“La sforbiciata, decisa a oltre metà anno, quando le programmazioni sono definitivamente impostate – afferma la nota della Fnsi – mette in difficoltà soprattutto i giornali di idee e gestiti in cooperativa, che non godono di contributi indiretti. Si pone un problema per la tenuta della testate e per l’occupazione che, viceversa, un precedente emendamento governativo intende giustamente considerare come elemento importante (insieme alle copie realmente tirate e diffuse) per la parametrazione delle voci di sostegno.
Ci sono imprese non meramente mercantili per le quali, nel rispetto della trasparenza e della correttezza, è giusta l’assunzione di un onere pubblico quale intervento sui costi della democrazia, di cui l’informazione è un asse fondamentale.
Prima di tagli generalizzati, oggi motivo di incertezza per il futuro anche per chi ha le carte in regola, è necessario avviare e definire una seria riforma dell’editoria che faccia giustizia dei luoghi comuni, che faccia economia di spese eliminando il sostegno alle imprese pirata, che non travolga anche chi merita perché fa vera informazione, arricchendo il panorama del pluralismo e assicurando il corretto impiego del lavoro giornalistico.
La Giunta della Federazione della Stampa Italiana, per affrontare questi temi di riforma, ha chiesto un incontro urgente al Sottosegretario all’editoria Bonaiuti”.