I big della telefonia mobile avevano assicurato una audience di circa 300 milioni di utenti in tutto il mondo, entro fine 2006, per il Tv-fonino. Ma i risultati ad oggi (e teniamo conto che il 2006 è passato da un pezzo) sono ben inferiori anche solo ad un sesto di quelle fantasmagoriche previsioni. La tv sui cellulari rischia di diventare un gigantesco flop, al quale sembrano aver purtroppo aderito solo 12 milioni di utenti, che guardano le trasmissioni in diretta sul proprio telefonino, comunque solo saltuariamente. Le colpe del disservizio sarebbero attribuibili sia agli elevatissimi costi degli apparecchi telefonico-televisivi, le cui cifre sono rimaste più o meno invariate sin dall’epoca dei rispettivi lanci commerciali (dai 400 ai 600 euro), sia alla scomoda peculiarità dei canali a pagamento (20 euro circa al mese), altra pecca dall’inestimabile valore se considerate le tendenze “on demand” e “free” degli attuali telespettatori. Il Tv-fonino rimane per lo più uno strumento per professionisti che, per necessità lavorative, trovano ausilio efficace, ancorché economicamente dispendioso, negli aggiornamenti televisivi dei canali dedicati sui cellulari. Lo dimostrano le stime della compagnia telefonica 3, secondo le quali i programmi più selezionati sarebbero telegiornali e, più in generale, canali di informazione, quasi a suggerire la diretta pertinenza con determinati impieghi (per esempio, quello di giornalista…). E nonostante la compagnia 3 si ostini a diffondere meticolosamente dati sul lento aumento degli abbonati ai diversi servizi offerti, nella speranza di un preteso boom commerciale futuro, Tim e Vodafone si limitano a descrivere il suddetto mercato come immaturo, al pari forse di altri flop da Guinness dei Primati come gli Mms e gli eBook. L’unica proposta, interessante almeno in apparenza, rimane quella di Tim, che dal mese in corso ha iniziato il lancio di una Sim, in formato Usb, che permette di visualizzare sul proprio pc gli stessi contenuti televisivi, allontanandosi però così dal progetto originario: la tv tascabile. (Marco Menoncello per NL)