(Franco Abruzzo.it) – A dirlo è la Corte europea di giustizia del Lussemburgo, che, in una sentenza che riguarda un caso finlandese, «invita gli Stati membri a prevedere determinate deroghe alla protezione dei dati, e quindi al diritto fondamentale alla vita privata, esclusivamente a scopi giornalistici o di espressione artistica e letteraria». Il caso preso in esame dalla Corte europea è quello della società finlandese Markkinaporssi, che ha lanciato un sevizio sms che consente di ricevere a pagamento sul telefono cellulare i dati fiscali di altre persone, sopra una certa soglia di reddito, già pubblicati ogni anno sul giornale Veroporssi. Alcuni cittadini finlandesi hanno chiesto al garante per la protezione dei dati personali di vietare il servizio, che offre informazioni sul reddito e sulle imposte pagate, accusando Markkinaporssi di violare la loro vita privata. La diffusione dei dati fiscali pubblici via sms rientra nella direttiva 95/46 sul trattamento dei dati personali, ma i giudici europei hanno dato ragione alla società finlandese stabilendo che alla direttiva si può derogare, «entro i limiti dello stretto necessario», per attività giornalistiche dirette a «divulgare al pubblico informazioni, opinioni o idee indipendentemente dal mezzo di trasmissione utilizzato». (ANSA)