Aiutare i giovani, specie i bambini, a prevenire i mali congeniti della nostra società è, certamente, cosa buona e giusta. Occorre sicuramente mettere in atto opere di sensibilizzazione nei confronti delle problematiche più scottanti, più attuali, più pericolose. Certo, andare incontro ad un pedagogismo fanatico non è la via migliore da intraprendere, ma qualcosa bisogna farlo. E’ sicuramente ciò che ha pensato il ministro dell’istruzione Giuseppe Fioroni (foto), il quale, in collaborazione con il ministro per la famiglia Rosi Bindi, ha redatto e reso note una serie di linee guide, un fascicoletto, una sorta di vademecum su quali siano le cose che un bambino o un teenager debba evitare. Problematiche sicuramente molto attuali, dalla campagna per prevenire i disturbi dell’alimentazione e, in particolar modo, il problema dell’obesità giovanile, dell’anoressia e della bulimia, alla campagna per la prevenzione delle dipendenze, da alcol, droghe, farmaci (importantissima, ancor più perché da sempre poco promossa, anche a causa della potenza delle multinazionali farmaceutiche), tabacco, internet. Cosa? Internet?. Sì, avete capito bene, proprio internet. In effetti, Fioroni ha inserito la rete, la più grande possibilità di apertura mentale per un giovane d’oggi, tra le possibili dipendenze da evitare. Che il web possa creare una specie di dipendenza è qualcosa di certamente opinabile ma da non escludere a prescindere, ma da qui ad allertare i bambini contro la minaccia-internet appare francamente ridicolo. (Giuseppe Colucci per NL)