Mercoledì 25 giugno un editoriale del politologo Cristopher Caldwell, pubblicato sul Financial Times e intitolato “L’Italia ha ragione a frenare i suoi giudici” ha fornito argomenti a favore della tutela del potere esecutivo nei confronti di quello giudiziario, che effettivamente sembra stia perdendo di vista il proprio ruolo, scambiandolo per quello del “governo ombra” che avrebbe voluto Veltroni. Berlusconi (foto), secondo il politologo, sarebbe “il grande sopravvissuto” della politica italiana e sembra ancora “in corsa per un trionfante ritorno al potere alla testa della stessa coalizione”. Il quotidiano britannico, criticando la posizione di una certa magistratura italiana, dedica al leader di Forza Italia un ampio ritratto corredato da una vignetta che lo ritrae sorridente. Lo stesso sottolinea inoltre come Berlusconi, nel 2009, potrebbe trovarsi per la terza volta ad ospitare in Italia un summit del G8, dopo quello di Napoli nel 2004 e quello di Genova nel 2001. E “quando i critici e gli alleati dicono che l’Italia ha bisogno di una nuova generazione di leader, gli amici fanno notare che lui è più giovane di un mese del 71enne John McCain, il senatore americano che potrebbe unirsi a lui sull’assolata isola”, la Sardegna, dove si terrà il prossimo G8, osserva il quotidiano. Si tratta però di un sostegno inaspettato per il Presidente del Consiglio, considerando che la stampa economico-finanziaria anglosassone in passato non si è mai risparmiata nel criticare aspramente il premier (come dire che tra i due mali, quello della magistratura politicizzata è il peggiore). Rispettivamente nel 2001 e nel 2005, infatti, sulle copertine dell’Economist, Berlusconi veniva definito “unfit”, cioè inadatto a guidare il paese e si descriveva l’Italia come uno stato destinato al declino. Dal canto suo il Financial Times, nel 2006, pubblicò un editoriale di Alexander Stille nel quale si sosteneva che “Berlusconi ha trasformato la vita italiana nel reality show televisivo più lungo del mondo, nel quale l’apparenza conta più della realtà”. Cosa ha determinato questo cambio di rotta? Secondo l’opinione di Cristopher Caldwell è l’analisi dei fatti a determinare un giudizio positivo sul premier. “Negli ultimi anni i giudici in Italia hanno goduto di un potere unico in tutto l’occidente che è, a lungo andare, dannoso per la democrazia. Lo scopo dell’immunità, che esiste in Francia, Spagna, Germania e Ue, non è dare mano libera a chi viene eletto, ma proteggere il diritto dell’elettorato di essere governato dalle persone democraticamente elette”. Per quanto riguarda l’emendamento blocca-processi, il Financial Times osserva che potrebbe essere un modo per velocizzare i tempi lunghissimi della giustizia italiana che “contrastano con l’articolo 6 della Convenzione Europea sui diritti umani”. Insomma, anche all’estero si sono resi conto della strada suicida assunta dai vertici dell’ordine giudiziario italiano. (Sara Fabiani per NL)