“Eccomi qua”, ha esordito Fidel Castro (nella foto assieme a Chavez), in collegamento telefonico da località sconosciuta, intervenuto all’interno della trasmissione radiofonica “Alò presidente”, che Hugo Chavez tiene sulle emittenti nazionali venezuelane. La trasmissione in questione era in diretta da Santa Clara, cittadina del centro di Cuba, resa nota dalla celebre battaglia che incoronò Che Guevara come uno dei leader della rivoluzione cubana.
Non è morto, quindi, Fidel, come molti pensavano. Lo testimonia anche un video di 17 minuti diffuso dalla tv di Stato del Venezuela e registrato appena due giorni fa, in occasione dell’incontro tra i due capi di Stato (anche se Castro ha ceduto le funzioni esecutive al fratello Raul), in testa alla lista del cosiddetto “asse del male”, ossia l’elenco di quei paesi sgraditi al governo americano. Castro è vivo, quindi, non si sa dov’è, ma è vivo. Anzi, secondo quanto sostenuto da Chavez, che l’ha incontrato, il suo stato di salute sarebbe buono.
L’intervento del lìder maximo è giunto in occasione delle commemorazioni per il quarantennale della morte di Ernesto Guevara, ed è proprio al suo compagno rivoluzionario che ha dedicato le proprie parole d’affetto, le prime dal luglio del 2006: “Il Che è stato un esempio, un seminatore di coscienze, creatore del lavoro volontario. Le trincee delle idee valgono più di quelle delle pietre”.Poi, i soliti incitamenti a proseguire il cammino sul terreno rivoluzionario, perché “solo il socialismo può salvare l’umanità”. Infine, qualche immancabile stoccata agli Stati Uniti, prima del saluto: “Hasta la victoria sempre, Hugo”, “hasta la victoria sempre, presidente”. Per loro, specie per l’anziano leader cubano, pare che il tempo non sia mai passato. Non è esattamente così, caro Fidel. (Giuseppe Colucci per NL)