“Il messaggio è ritenuto non veritiero […] e per questo idoneo a pregiudicare il comportamento economico dei consumatori oltre a ledere potenzialmente anche gli altri produttori di auto”. Questo il giudizio espresso dall’Autorità Antitrust in merito alla diffusione di uno spot pubblicitario tramite il mezzo radiofonico, che sponsorizzava una speciale promozione messa in atto dalla casa automobilistica torinese, Fiat. Lo spot, andato in onda nei mesi scorsi (per una durata di circa due mesi e con “passaggi” più frequenti della norma), ha avuto una diffusione omogenea su tutti i mezzi di informazione, ma solo lo spot trasmesso via radio ha fatto registrare delle anomalie, ritenute, poi, lesive della concorrenza dall’Antitrust. Lo spot pubblicizzava l’operazione Fiat Five, per cui acquistando un qualsiasi veicolo della gamma Fiat, il consumatore aveva diritto ad un bonus di 2.500 euro di supervalutazione sul suo usato, con cinque anni di finanziamento ed altre agevolazioni molto attraenti. Un qualsiasi veicolo della gamma: è proprio questo il pomo della discordia. Già, perché, in realtà, non è esattamente così: due veicoli di punta dell’offerta Fiat (Panda Monster e Fiat 16) sono esclusi dall’offerta, contrariamente a quanto segnalato dallo spot radiofonico (sugli altri mezzi questa informazione c’era, seppur scritta in caratteri poco visibili e, certamente, non particolarmente percepibile…), trattandosi, oltretutto, di due veicoli di punta dell’attuale offerta Fiat. Lo spot in questione, inoltre, era interpretato dalla coppia di Radio 2 Fiorello e Baldini (foto), con il primo nei simpaticissimi panni di Andrea Camilleri. Questa, probabilmente, è stata interpretata come ulteriore aggravante della posizione della Fiat, dato il fortissimo “appeal” dello showman siciliano sul grande pubblico. In sostanza, nonostante la difesa dell’azienda si sia battuta proclamando l’omissione come un semplice errore causato dalla trasposizione sul mezzo radio di uno spot nato come televisivo, la Fiat è stata condannata alla messa al bando del messaggio pubblicitario e ad una sanzione pecuniaria di 36mila euro. (L.B. per NL)