La notizia l’avevamo data, come in altre occasioni, in anteprima assoluta su queste pagine, omettendo solo il nome dell’emittente, per preciso obbligo assunto nei confronti della fonte informativa, che ci aveva chiesto riservatezza per altri due giorni. Poche ore dopo, tuttavia, il nome secretato era già uscito e la notizia ripresa da vari siti, sicché il vincolo è ormai venuto meno. Radio MilanInter , emittente edita dalla s.r.l. Montestella (non è un caso: è proprio l’editrice della mitica Radio Monte Stella 103,200, stazione storica milanese, in auge negli anni ’70 e 80, ceduta prima al gruppo Radio Italia e poi agli editori di Radio Company), con sede legale in Veneto ma operatività in Lombardia (Milano 91,7 MHz e Como 91,6 MHz), ha ceduto i propri impianti al gruppo Elemedia che, a quanto si sussurra, la dovrebbe destinare al potenziamento di Radio Capital (che potrebbe abbandonare i 90 MHz – presidiati in numerose province lombarde – a favore di una ottimizzazione generale di m2o, già su 90,3 e 91,0 MHz). La notizia circolava dal mese di giugno, ma diverse erano state le smentite, anche se si sapeva da tempo che per Elemedia il potenziamento della rete di diffusione delle emittenti di proprietà era una priorità assoluta, posto che in Lombardia la sofferenza per varie problematiche interferenziali era notevole e avrebbe in più di un’occasione mandato su tutte le furie il direttore artistico Linus, stanco evidentemente di vedere i concorrenti dotarsi di segnali sempre più robusti e ridondanti a fronte di una sostanziale inerzia del primo gruppo radiofonico italiano (tanto più ora, che lo stesso primato è seriamente intaccato dalla rampante Finelco della famiglia Hazan). Milano, si sapeva, era da tempo nelle strategie del gruppo L’Espresso, sicchè era ben risaputa la ricerca in corso di una buona frequenza (quale la 91,7 MHz è certamente) per consentire nuove complesse operazioni di natura tecnica. Sull’altro fronte, il buon successo di audience di Milaninter non pareva aver dato i riscontri commerciali che magari ci si aspettava, sicché dagli operatori era ritenuto probabile che, davanti ad un buona offerta economica, l’editore non avrebbe chiuso la porta ad acquirenti. Nel frattempo, il sito dell’emittente (www.milaninter.fm) non risulta aggiornato alla essenziale novità, né, a quanto si dice, i collaboratori sarebbero stati informati della dirompente novella. Tutto come da manuale del resto: i lavoratori sono (quasi) sempre gli ultimi a sapere che la loro occupazione si è vaporizzata… Dopo il forfait di MilanInter (si spera che l’editore rinunciatario della diffusione in modulazione di frequenza abbia il buon gusto di non rilasciare i soliti patetici proclami, purtroppo tipici di occasioni simili, circa una “prosecuzione potenziata dell’attività sul web, perché il futuro è su Internet, sul digitale, ecc. ecc.“) rimane da sperare nel recente, promettente, ingresso sulla piazza milanese di Radio Millennium (88,7) che, non a caso, si è già qualificata come “la Milano in FM”. Già, perché – visto l’andazzo – sulla banda FM meneghina, i segnali dedicati alla città si contano sulle dita di una mano.