L’approvazione del testo sul federalismo è avvenuta dopo che con le regioni, le province e i comuni era stato raggiunto un accordo la sera prima a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Berlusconi. La conferenza unificata ha dato il proprio assenso con alcune modifiche – recepite poi nel provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri. Sia il Ministro Calderoni che il Ministro Fitto hanno sottolineato, nel corso della conferenza stampa, il consenso intorno al quale il provvedimento si è sviluppato. Il disegno di legge contiene una delega per dare attuazione all’articolo 119 della Costituzione, come modificato nel 2001 dalla riforma del Titolo V della seconda parte della Costituzione, con cui è stata stabilita, in particolare, l’autonomia di entrata e di spesa di Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni, con l’attribuzione a tali enti di tributi propri e di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibile al loro territorio, oltre ad un fondo perequativo statale, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore capacità fiscale per abitante. L’attuazione del federalismo fiscale punta sulla responsabilizzazione dei centri di spesa, la trasparenza dei meccanismi finanziari e il controllo democratico dei cittadini nei confronti degli eletti e dei propri amministratori pubblici.