L’altro giorno Francesco Delucia mi ha guidato verso una pagina di MySpace con una petizione a favore di Radio Facoltà di Frequenza, emittente dell’ateneo di Siena, la prima radio universitaria italiana. La prima ad aprire e, forse, la prima a chiudere, racconta Francesco sul suo I(r)radiati. FDF non è solo una Web radio: grazie a un accordo con Radiocecinauno la stazione dispone anche di un ripetitore in FM. Che problema c’è direte voi? Mettetevi sul Web come tutte le altre radio universitarie italiane, no? No. Da quanto si legge su MySpace FDF non dispone di attrezzature proprie, si limita a utilizzare gli studi messi a disposizione da Radiocecinauno. Interrompere il contratto con questo provider equivale a spegnere tutto. E sono otto anni che FDF sta trasmettendo: il più importante (finora) esperimento radiofonico legato a una università.
Su MySpace gli studenti che collaborano a questo progetto invitano a rivolgersi direttamente al rettore di Siena affinché si trovi una soluzione, che immagino possa essere semplicissima: dotarsi di uno studio proprio e imboccare, almeno per il momento, la strada del Web. Ma state pur tranquilli: se il management dell’ateneo considera una Web radio “non strategica” (e dimostrare la stretegicità di una Web radio è un esercizio impossibile, evidentemente), Facoltà di Frequenza chiuderà i battenti e buona notte. Nella remota eventualità che un po’ di rumore possa aprire uno spiraglio per i ragazzi dell’emittente, aggiungo volentieri la mia flebile voce a quella di Francesco e Antonio. Tieni duro, FDF!
Facoltà di Frequenza FM 99,4 Mhz, la prima radio universitaria italiana, rischia la chiusura a partire dal primo luglio prossimo.
L’Università non ha intenzione di rinnovare la convenzione con Radiocecinauno s.r.l. per la concessione delle frequenze.
A livello pratico, ciò significa non solo l’interruzione delle trasmissioni on Air per la zona di Siena e dintorni, ma l’impossibilità di continuare a trasmettere tout court, dato che tutta l’attrezzatura tecnica che utilizziamo è di proprietà del titolare della frequenza.
Dopo 8 anni, 2.757 giorni, 66.168 ore di trasmissione, rischia così di scomparire uno degli esperimenti radiofonici più liberi e interessanti di questi ultimi anni.
Chiediamo a tutti di far sentire la propria voce, diffondendo la notizia, inoltrando il nostro appello e aderendo alla campagna di sensibilizzazione e di supporto.