Ancora una volta il mese di agosto potrebbe essere torrido per il settore televisivo italiano. Del resto, dalla L. 223/1990 in poi, la disattenzione agostana ha fatto frequentemente da cornice ad accadimenti di rilievo per il comparto.
E le ultime indiscrezioni fanno pensare che l’agosto 2011 sarà contraddistinto da un altro passaggio epocale, almeno per le tv locali. Entro la prima quindicina del mese, infatti, potrebbe tenersi l’asta per l’assegnazione del dividendo esterno (i canali 61/69 UHF ed altri eventualmente disponibili) agli operatori telefonici che concorreranno per l’acquisizione delle frequenze necessarie al potenziamento della banda larga mobile. Così, al ritorno dalle vacanze, agli editori locali verrà presentato il resoconto dell’incasso della vendita dei loro canali. E a loro starà la scelta: farsi liquidare con un indennizzo del 10% di quanto percepito dallo Stato (fino ad un massimale di 240 mln di euro), oppure chiedere la ricollocazione sugli altri, scarsi, canali disponibili, previa collocazione utile nelle graduatorie che saranno stilate dal MSE-Com. Che deciderà, non si sa ancora bene come, chi potrà ambire ad un futuro nel DTT e chi, al più, troverà uno scomodo e piccolo spazio su mux altrui.