Che la tv lineare abbia gli anni contati è certamente vero. Che l’aspettativa di sopravvivenza sia ancorata ai contributi sportivi è probabile.
Che il futuro televisivo sia webcentrico lo scriviamo da 10 anni. Ma che ad essere tumulata per prima sia la sat tv forse in pochi l’avevano ragionato. A dispetto delle intuizioni, il futuro prossimo della tv generalista è sul digitale terrestre e non sul sat, come dimostrano i rinnovati appetiti dei principali player sat verso il DTT (non solo in Italia). Per tanti motivi: maggiore gestibilità in termini di diritti di diffusione, minore concentrazione dei multiplexer (e quindi più contrattabilità); flessibilità tecnica e promettenti sviluppi (col DVB-T2). Ergo, ferma restando la chiusura definitiva dei giochi nell’arco di meno di due decenni (quando tutto sarà sul web e le frequenze via etere saranno solo vettori per l’Internet mobile), è assai credibile che i carrier DTT saranno ancora per anni i principali corrieri per la consegna nelle nostre case dei programmi tv.