Questa volta non si tratta di una storia d’amore, bensì di un licenziamento. Accade in Inghilterra, dove Facebook ormai è utilizzato anche per controllare i profili di chi sta per essere assunto. E anche, a quanto pare, per scovare i dipendenti insoddisfatti.
Ora forse i dipendenti delle grandi aziende italiane non si arrabbieranno più quando scopriranno che dal proprio ufficio un sistema di protezione gli impedisce di perdere tempo allegramente su Facebook. Proprio così, perché ormai su Facebook si rischia grosso. Non solo di essere sbeffeggiati a causa di qualche foto particolarmente imbarazzante. Ma anche di perdere il lavoro. E’ successo in Inghilterra, ad una 16enne di nome Kimberley Swann. Colpevole di aver espresso, sulle pagine del social network più utilizzato al mondo, la propria insoddisfazione per la routine aziendale. La cosa, apparentemente innocua soprattutto se si considera l’età della ragazza in questione, è stata invece considerata molto grave dal management dell’azienda (la Ivell Marketing and Logistics). Che ha reagito con la sanzione più estrema. Il licenziamento immediato, via lettera. In un mondo in cui la reputazione è tutto, la Ivell ha ritenuto che il gesto di Kimberley fosse lesivo del suo buon nome. Perchè nessuno deve pensare che ci si annoia lavorando alla Ivell. Il caso ovviamente ha fatto il giro del mondo e rischia di costituire un precedente importante. C’è solo da sperare che, per smontare il caso, arrivi presto un gesto di distensione. O quanto meno un gruppo su Facebook per trovare un altro lavoro a Kimberley. A pensarci bene infatti, non sarebbe male se proprio da Facebook Uk arrivasse un’offerta di quelle che non si possono rifiutare. (Davide Agazzi per NL)