Conservare la saggezza di Google entro le mura della propria sede di Mountain View o di qualunque altra filiale nel mondo si dimostra sempre più difficile. E la questione non riguarda solo la coppia Brin-Page, ma colpisce ormai la maggioranza dei colossi della rete. Le aziende della Silicon Valley sembrano sempre più affrante dal fenomeno della fuga dei cervelli. Ma al contrario di quanto succede per gli studenti universitari, che scappano all’estero in cerca di un lavoro migliore (o più semplicemente, di un lavoro), i geni delle società di internet trasferiscono il proprio sapere e le proprie capacità sui progetti personali, nella speranza di realizzare qualcosa di redditizio che possa dare del filo da torcere ai grandi del web. Così è successo che l’ex-Google Anna Patterson, in collaborazione con il marito Tom Costello e altri ex-dipendenti della grande G, ha pubblicato un nuovo motore di ricerca, promuovendolo come più affidabile e completo di Google. La Patterson sembra aver fatto buon uso delle conoscenze algoritmiche acquisite a casa Redmond e Cuil (si pronuncia come il vocabolo “cool”) ne è la prova schiacciante. Graficamente più interessante di Google, Cuil si presenta come un “search engine” più filtrato, dove non ci dovrebbe essere spazio per risultati inutili o link non funzionanti. Ne consegue che i collegamenti dimuiscono, anche se l’infiltrazione tematica della propria ricerca dovrebbe essere più intelligente e approfondita. E nonostante qualche dubbio sulle capacità di ricerca rimanga, è indubbio l’apprezzamento generale per la distribuzione graficamente stimolante e intuitiva dei risultati. Provare per credere. (Marco Menoncello per NL)