Grazie a Hirschler.net, il blog sulla radio digitale, ho avuto modo di recuperare una notizia che mi era completamente sfuggita. Era comparsa sul sito della BBC a metà febbraio e si riferiva a una presentazione avvenuta a fine gennaio in Olanda, dove l’Agenzia Spaziale Europea ESA ha presentato un progetto denominato Ku-Band Multimedia for Cars. Si tratta di un’ambiziosa ricerca sulla fattibilità di una rete satellitare per avanzati servizi multimediali e radiofonici rivolti al pubblico degli automobilisti europei, su modello di analoghe reti satellitari americane o del progetto Worldspace. Con due fondamentali differenze. Innanzitutto il progetto mira a utilizzare gli attuali satelliti televisivi geostazionari in banda Ku (non in banda L), in particolare quelli che stanno arrivando alla fine del loro ciclo di vita e non possono più garantire una stabilità sufficiente per la ricezione con parabole fisse. I partner tecnologici dell’ESA stanno studiando modalità e antenne speciali per rendere possibile la ricezione anche in queste condizioni.
La seconda particolarità è che i servizi proposti non sarebbero propriamente in streaming. Invece di trasmettere un programma in tempo reale, i satelliti servirebbero a diffondere file multimediali da conservare nella memoria cache dei ricevitori veicolari. Una volta “ricomposta”, questa trasmissione in differita può essere ascoltata a piacimento dagli automobilisti. Perché questa apparente complicazione? Perché la radio in differita consentirebbe di fare a meno della rete di “gap fillers” terrestri, i trasmettitori a bassa potenza che nel caso di reti come Sirius o Worldspace servono per illuminare le zone non coperte dal cielo, come gallerie e sottopassaggi, ed evitare i buchi nella ricezione. Sul sito dell’ESA si trovano molte informazioni e grafici. Parte del materiale richiede una password d’accesso che potete provare a richiedere, ma la documentazione aperta è già molto esaustiva. Qui per esempio c’è una descrizione molto completa. Secondo l’ESA il sistema, oltre che più economico visto che permetterebbe di risparmiare sul lancio di nuovi satelliti, risulterebbe avere una efficienza analoga a quella delle reti satellitari in banda L. Viene prevista anche la possibilità di servirsi di reti GPRS/UMTS come canali di ritorno per l’interattività Da qui a ipotizzare una possibile entrata in funzione dei futuri servizi, tuttavia, ce ne corre. Stiamo parlando ancora di prototipi, di sistemi che devono ancora essere testati su scala più estesa. E che forse, chissà, probabilmente non vedremo mai.