Enzo Cirillo è il nuovo direttore responsabile di E Polis

Carlo Momigliano editore incaricato


da Franco Abruzzo.it

Cagliari, 1 gennaio 2007. Dopo i primi cento giorni dall’ingresso di Rigotti nella gestione e in coincidenza con l’inizio del nuovo anno, E Polis ridisegna la sua squadra di vertice. Enzo Cirillo subentra alla direzione di Antonio Cipriani, che lascia consensualmente il gruppo insieme al condirettore Gianni Cipriani. Carlo Momigliano rafforza la sua presenza nel gruppo assumendo l’incarico di editore. Sara Cipollini viene confermata dall’azionista nel ruolo di amministratore

Enzo Cirillo è il nuovo direttore responsabile del quotidiano E Polis, il primo giornale italiano free-pay, con 15 edizioni in tutta Italia e una distribuzione complessiva di circa 600.000 copie al giorno, entrato nell’agosto di quest’anno nel Gruppo ABM di Alberto Rigotti. Cirillo, 59 anni, romano è stato per 25 anni al Gruppo Espresso/La Repubblica (inviato per l’economia e la finanza, ha ricoperto incarichi direttivi).

Cirillo è stato per dieci anni sindaco revisore dei conti dell’Inpgi, l’Istituto di previdenza dei giornalisti italiani e membro della giunta esecutiva dell’Associazione Stampa Romana.

Con l’inizio del nuovo anno nella struttura editoriale di E Polis insieme al nuovo direttore entrano Carlo Momigliano con il ruolo di editore incaricato e Sara Cipollini, che ha assunto l’incarico di amministratore delegato.

A Momigliano, che lascia il Gruppo Mondadori e l’incarico di direttore marketing strategico di Mondadori Pubblicità, in qualità di editore incaricato è stato affidato il compito di sviluppare il prodotto sul territorio con un programma di nuove testate che si aggiungeranno alle 15 già esistenti e di migliorare la formula editoriale per coglierne tutte le opportunità a vantaggio dei lettori. In quest’ottica sarà Momigliano il riferimento del mercato editoriale e il punto di raccordo degli investitori. Sara Cipollini, milanese, 35 anni, amministratore delegato di ABM Network Investments, e già amministratore delegato di ABM Management Company, ha assunto l’incarico di amministratore delegato di E Polis Spa. Il 31 dicembre, lo stesso Alberto Rigotti, nell’ultimo numero di E Polis, ha ringraziato Antonio e Gianni Cipriani, rispettivamente direttore e condirettore del giornale dalla sua nascita e ha anticipato la designazione di Enzo Cirillo. (Apcom)

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Epolis: via i Cipriani-brothers. Enzo Cirillo sarà il nuovo direttore. L’editoriale di Gianni Cipriani. 40 editorialisti lasciano il giornale.

Cagliari, 29 dicembre 2007. Cambio della guardia alla direzione dei quotidiani E-Polis: via i fratelli Cipriani (Antonio e Gianni) arriva Enzo Cirillo, ex inviato speciale di Repubblica, esperto giornalista economico, negli ultimi anni portavoce del ministro berlusconiano alle infrastrutture, Pietro Lunardi, dopo aver collaborato professionalmente con l’ex ministro di An Gianni Alemanno. Si insedierà dopodomani alla direzione della catena di 15 giornali fondata da Nichi Grauso. Acquisita, dopo la drammatica crisi dell’estate e la chiusura temporanea, dal finanziere trentino Alberto Rigotti: con una cordata di imprenditori del Nord Est e la presenza determinante di Marcello Dell’Utri, già braccio destro di Silvio Berlusconi, che è nel cda e anche responsabile della società pubblicitaria del gruppo.

Antonio Cipriani e il fratello Gianni, direttore e condirettore scelti a suo tempo da Grauso, lasciano il timone del gruppo. Il primo ha pubblicato oggi il tradizionale saluto di congedo. Dal 1º gennaio sarà sostituito da Enzo Cirillo, romano, 60 anni, per 26 prima redattore poi inviato del settore economia di Repubblica. Aveva lasciato il quotidiano fondato da Scalfari due anni fa, ma in precedenza era in aspettativa avendo assunto il ruolo di portavoce del ministro Lunardi.

Professionista e personaggio di gradevole tratto umano, Cirillo è stato interpellato per garantire la guida del gruppo nella delicata fase di transizione anche giornalistica, dopo il passaggio di proprietà. «Ho accettato di assumere la direzione in una fase particolare, per dare fiducia e forza a una redazione che stimo per il lavoro svolto e per quanto potrà e saprà fare al servizio di un’iniziativa editoriale destinata a crescere, affermarsi in tutta Italia e svolgere un ruolo in linea con le ambizioni della proprietà. Non posso aggiungere altro – spiega Cirillo – perché prima dovrò valutare serenamente e con prudenza la situazione: con un confronto a tutto campo con i colleghi. Lo inizierò subito. Garantirò al mio meglio questa fase, poi si vedrà d’intesa, con la proprietà».

Comunque si apre una nuova stagione, tutta in itinere, per la redazione del gruppo, dopo passaggi tormentati e anche traumatici, con molti problemi umani e professionali ancora da risolvere. Rigotti ha siglato importanti accordi ritenuti soddisfacenti, per quanto possibile, con la Federazione nazionale della stampa. Ma restano aperte questioni delicate e dolenti. A cominciare dai crediti vantati da tanti collaboratori esterni che per mesi avevano anticipato anche le spese e in molti casi non hanno visto un centesimo. La nuova direzione, esaurita da tempo la spinta dei Cipriani (per i quali si parla di un giornale free-press voluto da Legacoop, auspice – si dice – Valter Veltroni), dovrà riorganizzare il lavoro redazionale, garantito negli ultimi mesi da Alessandro Ledda e Daniela Amenta, veri motori dei giornali. Dovrà anche ricostruire il clima interno, inevitabilmente deteriorato. (fonte: www.altravoce.net).

Questo l’editoriale firmato da Gianni Cipriani: “Il mio addio sofferto al ‘miracolo’ E Polis”

“Nella vita di un giornalista ci sono articoli che non si vede l’ora di scrivere, articoli che si preferirebbe non scrivere e articoli che non vorremmo mai scrivere. Questo editoriale di oggi avrei preferito non scriverlo, perchè è quello con il quale mi congedo da E Polis. Una scelta non piacevole. Diciamo pure dolorosa, perchè un’esperienza come quella fatta in questo giornale non può essere racchiusa solo nell’espressione ‘lavoro’, ma in un insieme molto più ampio e più composito di sensazioni e sentimenti propri di quelle stagioni di profonda condivisione. Mesi nei quali un giornale locale si è trasformato in un network di 15 testate, tutte molto apprezzate. Più dai lettori che dall’establishment. E tuttavia da settembre – ossia da quando ho preso la decisione di andarmene dopo aver garantito la transizione post-crisi – non ho mai avuto un ripensamento, nonostante, lo dico senza retorica, in E Polis lascio una parte della mia anima. Sulle ragioni molto si è detto, talvolta si è cercato di speculare. Non ci voglio tornare per non annoiare i lettori. Posso solo dire che non mi considero una persona adatta a tutte le stagioni, nè appartengo alla categoria di coloro i quali, pur di mantenere una poltrona, sono capaci di qualsiasi capriola e compromesso con la propria identità. Con il cambio di proprietà ho considerato esaurita la mia stagione e ne ho tratto le conseguenze. Tutto qui. In maniera lineare e senza retropensieri. Alla nuova proprietà, tuttavia, voglio dare atto di essere intervenuta in un momento di grave difficoltà del giornale e di averlo fatto ripartire. Garantendo in tal modo molti posti di lavoro, che sarebbero irrimediabilmente andati perduti. Lo stesso editore, in questi mesi, ci ha lasciato lavorare in piena autonomia anche se – immagino – le nostre idee non sempre collimavano con le sue. Lo ringrazio per questo e anche per aver cercato, con garbo, di dissuadere me e mio fratello Antonio dal nostro proposito di andarcene.

Vorrei dire, infine, che in E Polis ho incontrato persone straordinarie. Dal più anziano dei giornalisti, al più giovane dei collaboratori, passando per gli editorialisti e tutte le lavoratrici e i lavoratori. Senza di loro questo miracolo non sarebbe mai stato possibile. Li ringrazio uno ad uno di cuore. A tutti loro e a tutti i lettori auguro un sereno 2008 di pace. Buona fortuna”.

40 editorialisti lasciano il giornale

Con l’annunciato cambio di direzione alla guida di E Polis, anche quaranta editorialisti lasciano il giornale: lo spiegano le stesse firme – da Vauro Senesi a Ennio Remondino, da Mario Morcellini a Nicola Tranfaglia, da Silvia Garambois a Ritanna Armeni – in una lettera aperta ai lettori. “In questi anni, mesi e anche in queste settimane”, si legge nella lettera, “abbiamo espresso le nostre idee liberamente, non solo senza censure, ma anche senza pressioni o suggerimenti esterni. Che non avremmo comunque accettato. Ci siamo sentiti parte di un progetto innovativo e libero, di cui abbiamo condiviso idealità e valori. Mentre tanto ci si preoccupa – giustamente – dei destini dell’informazione e dei gravi rischi cui la libertà di stampa è sottoposta, noi abbiamo potuto praticarla su queste pagine. L’attuale direzione l’ha garantita e vogliamo oggi riconoscerle pubblicamente il merito. Il direttore Antonio Cipriani e il condirettore Gianni Cipriani hanno deciso di lasciare il timone di questo giornale, considerando esaurito il loro ruolo. Ne prendiamo atto, non senza rammarico, ma con piena comprensione. Con ciò anche il nostro ruolo si conclude su queste pagine”. (ANSA)

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