Mentre la situazione sta lestamente degenerando nel Piemonte e nel Trentino Alto Adige, anche nelle altre aree italiane più o meno prossime allo switch-off i conflitti di attribuzione delle numerazioni LCN si moltiplicano di giorno in giorno.
Nel Lazio, come in Lombardia, le emittenti si stanno ormai diffidando mutuamente. I passi successivi alla messa in mora sono però diversi. C’è chi investe della contesa l’Agcom, ben sapendo che essa ha tutta l’intenzione di rimaner fuori dalla vicenda (almeno sino all’assegnazione del dividendo digitale), allo scopo di impugnarne il silenzio avanti al giudice amministrativo per ottenere una declaratoria dell’obbligo di intervento sulla materia. C’è chi invece non è convinto che si abbia a che fare con diritti soggettivi degradati ad interessi legittimi e pertanto ricorre al giudice ordinario. Comunque sia, è difficile che il tutto si sbrogli a breve. E pensare che se si fosse sposata sin dall’inizio la proposta della suddivisione tematica dei contenuti sulla base delle tre cifre (modello Sky, per intenderci), secondo un principio dinamico (al mutare del prodotto, cambia il segmento LCN di riferimento), l’autoregolamentazione avrebbe potuto già essere conseguita. Ma questa è l’Italia, bellezza. E non ci puoi far niente.