da Franco Abruzzo.it
Roma, 28 marzo 2008. L’informazione politica Rai e Mediaset è monopolizzata da Pdl e Pd, che occupano oltre il 60% del tempo e degli ascolti: è l’accusa ribadita oggi dalla Sinistra Arcobaleno, che parla di “prove tecniche di regime” e chiede un immediato intervento sanzionatorio da parte dell’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni. “Non basta più il semplice richiamo, ma è necessario che l’Autorità applichi subito le sanzioni previste dalla legge sulla par condicio”, è il monito del senatore Prc Antonello Falomi. Citando i dati del Centro di ascolto e della stessa Agcom, Falomi – intervenuto oggi a una conferenza stampa con gli altri rappresentanti della Sa in Vigilanza Rai, Giovanni Russo Spena (Prc), Loredana De Petris (Verdi) e Gloria Buffo (Sd) – ha sottolineato che tra il 7 febbraio e il 17 marzo nelle edizioni principali dei tg Rai Pdl e Pd hanno occupato il 64.1% del tempo di parola, con gli altri soggetti relegati al 35.9%. Nella settimana tra il 10 e il 17 marzo il dato a favore dei due partiti maggiori è salito al 66.74%; in dettaglio Pdl e Pd hanno avuto il 70.3% del tempo di parola del Tg1, il 66% del Tg2 e il 63.25% del Tg3. Quanto ai tg Mediaset, tra il 7 febbraio e il 17 marzo le edizioni principali hanno riservato a Pdl e Pd ben il 78.19% del tempo di parola (la parte del leone la fa il Pdl con il 51.8%), relegando gli altri partiti al 21.81%.
“Rai e Mediaset – ha detto Falomi – si sono già adeguate all’abolizione della par condicio, tema sul quale c’é una singolare sintonia tra Berlusconi e Veltroni. La conferma autorevole è venuta dall’atto di richiamo dell’Agcom, del quale i media hanno enfatizzato solo lo squilibrio tra Pdl e Pd e non quello, ben più spiccato, direi clamoroso, rilevato dall’Autorità fra le due formazioni maggiori e i partiti minori. Nel frattempo la situazione è addirittura peggiorata”. Di fronte alla “violazione palese della legge e dei regolamenti dell’Autorità e della Vigilanza” é ora che la stessa Agcom “intervenga con le sanzioni”. Falomi sa che “i rigidi criteri della comunicazione politica non si possono applicare a tg e approfondimenti, ma neanche si possono stravolgere le disposizioni sull’informazione, che deve uniformarsi ai criteri di pluralismo, completenzza, imparzialità, obiettività e parità di trattamento tra le diverse forze politiche”. Critiche anche al confezionamento delle notizie: “Ci sono servizi a parte per i due ‘grandi’ – ha detto Falomi – e poi tutti gli altri. E le frasi riportate sono spesso quelle suggerite dagli uffici stampa dei partiti”. Anche per Russo Spena, “siamo ormai al bipartitismo mediatico. Siamo penalizzati da una legge elettorale pensata per le coalizioni e applicata a diversi partiti, ma stampa e servizio pubblico radio tv sembrano essere corrivi a questo bipartitismo”. “Questo modo di fare campagna elettorale di Pdl e Pd, appellandosi al voto utile, evitando l’uno il faccia a faccia e l’altro chiedendone uno solo, quello con l’altro big – ha concluso la Buffo – ricorda più la Russia di Putin che le democrazie europee. Da liberali, chiediamo il rispetto delle regole”. (ANSA)