News GEVAM n. 96 del 23-10-2007
Fonte: Codacons http://www.codacons.it
Il Governo sta sottoponendo al parere del Parlamento il decreto legislativo di recepimento della direttiva 2004/40/CE, recante i limiti per i lavoratori ai campi elettromagnetici dell’ICNIRP, ben 500 volte superiori rispetto agli stessi adottati in Italia. Se tale decreto verrà approvato infatti il limite per le microonde che attualmente in Italia secondo DM 381/1998 è di 6 volt/m per il campo elettrico, passerebbe a ben 137 volt/m, stesso discorso per gli elettrodotti che dall’attuale limite di 3 microtesla adottato con DPCM 8/7/2003 arriverebbe a 250. Troppe insidie sono presenti in un D.Lgs totalmente favorevole all’inquinamento elettromagnetico:
1. innanzitutto si introduce la confusione tra lavoratori professionalmente esposti e lavoratori non professionalmente esposti a cui si devono applicare i limiti validi per la popolazione
2. in secondo luogo si introduce una dequalificazione dei “limiti di esposizione” che vengono declassati a “livelli di riferimento” ed ora a “livelli di azione”. In altre parole per avere il superamento del limite, secondo la direttiva 40 ed il testo del D. Lgs., non basta essere esposti a più di 137 volt/m o a più di 250 microtesla: in tal caso si ha solo il superamento di “livelli di azione” per i quali i consulenti del datore di lavoro “si azionano” per accertare l’eventuale superamento dei limiti di base. Ciò porta però ad una violazione costituzionale e del diritto naturale (come è stato evidenziato persino dai Cinesi che nella III Conferenza Internazionale sui Campi Elettromagnetici, Guilin 2003, organizzata dal NIEHS cinese in collaborazione con il WHO ha portato all’adozione di “limiti di esposizione” come in Italia, in Svizzera e in Belgio da parte della Cina): infatti né il lavoratore, né il datore di lavoro sono in grado di conoscere se la loro esposizione abbia superato il limite, perché, una volta accertato il superamento del livello di azione, il limite può essere dedotto solo dall’applicazione di complessi modelli matematici e sperimentali come l’impiego di fantocci in tessuto umano-equivalente.
Una normativa che non consente di determinare l’eventuale violazione di una norma sul lavoro, cioè il superamento dei limiti da parte dei lavoratori per esposizioni ordinate dal datore di lavoro, è incostituzionale. Ancora una beffa per i cittadini italiani guidati da un governo favorevole all’inquinamento elettromagnetico!