Tutto da rifare per il sito radioelettrico di San Silvestro, sulle alture di Pescara, postazione strategica per il servizio cittadino da decenni al centro di un braccio di ferro giudiziario e politico coi residenti che vogliono la delocalizzazione delle antenne.
Volontà niente affatto osteggiata dalle emittenti insistenti sull’importante nodo diffusivo, va detto, ma di difficile attuazione stante l’inesistenza di siti alternativi compatibili con le esigenze di diffusione. Diverse sono state le ipotesi avanzate negli anni di acceso confronto: dalla mera riduzione a compatibilità mediante l’installazione di tralicci (molto) più alti (soluzione compatibile con le esigenze delle emittenti, ma di forte impatto paesaggistico e quindi diniegata dagli abitanti), allo spostamento in postazioni distanti ma incapaci di effettuare un servizio utile su Pescara, passando per l’ultima, suggestiva (ma ingestibile sul piano elettromagnetico e logistico) postazione sul mare (offshore, al largo di Francavilla). E proprio a causa di tale proposta la questione è tornata in alto mare: dopo il recente pronunciamento sulla problematica del Consiglio di Stato (sentenza 1519/2015), il TAR Lazio (confermando una precedende linea interpretativa sulla medesima questione) ha infatti accolto il ricorso di RAI e Raiway, annullando tutti gli atti impugnati relativi alla delocalizzazione marittima. Nel merito, i giudici amministrativi di primo grado hanno ritenuto fondate le censure opposte dalla concessionaria pubblica, ritenendole "nel loro complesso condivisibili". Per il TAR, la competenza a disporre una siffatta delocalizzazione spettava infatti al ministero dello Sviluppo economico, che, tuttavia, "giammai l’aveva disposta". Anzi, "il suddetto dicastero aveva dichiarato l’inidoneità radioelettrica del sito di Bussi sul Tirino e pertanto, come di recente acclarato dal Consiglio di Stato, le ordinanze regionali risultano, allo stato, superate dalla valutazione negativa del ministero". "L’eventuale trasferimento degli impianti radiotelevisivi è disposto dal ministero, (…) ma questo non ha mai adottato alcun provvedimento in tal senso e né ha mai disposto la loro disattivazione. Al contrario, il ministero aveva manifestato la propria contrarietà alla delocalizzazione del sito di Pescara San Silvestro. Ne discende l’illegittimità della delibera che ha adottato la pianificazione delle frequenze". Ora la palla passa presumibilmente al Consiglio di Stato, organo di secondo grado al quale s’appelleranno i soccombenti, mentre, nel frattempo, le antenne rimarranno lì, dove sono da quarant’anni. (M.L. per NL)