Il Codacons dà una lettura da un differente punto di osservazione della sentenza della Corte di Appello di Roma, che ha dichiarato, rispettivamente, la prescrizione e l’estinzione del reato in capo agli imputati Roberto Tucci e Pasquale Borgomeo (in quanto deceduto).
Spiega l’associazione di consumatori: "Radio Vaticana non è innocente". "La Corte d’Appello di Roma, non accogliendo la richiesta di proscioglimento degli imputati ma dichiarando la prescrizione dei reati a causa dell’eccessivo tempo trascorso – dichiara in un comunicato il Codacons – Confermati inoltre gli effetti sul piano civile in favore delle parti civili (cittadini e Codacons) cui dovranno essere rifuse le spese legali". "La II sez. della Corte, Presidente Cappiello, disattendendo le richieste dei difensori dei due imputati Pasquale Borgomeo e Roberto Tucci (il primo deceduto), ha accolto le conclusioni delle parti civili dopo una lunga arringa dell’Avv. Carlo Rienzi in rappresentanza del Codacons" – continua la nota dei consumatori -"Quest’ultimo ha dimostrato in udienza come non solo i limiti fissati dalla legge all’emissione di onde elettromagnetiche furono superati dalle antenne di Radio Vaticana anche dopo il 2001, ma che l’emissione di tali onde era idonea a creare disagi e danni per gli abitanti delle zone limitrofe. Come si ricorderà, infatti, è in corso una parallela inchiesta per i numerosi decessi avvenuti nelle aree circostanti le antenne di Radio Vaticana. Ora centinaia di parenti di vittime causate dalle onde elettromagnetiche dell’emittente potranno ottenere un giusto risarcimento per le sofferenze subite". Ovviamente differente l’esame della vicenda di Radio Vaticana, che aveva dichiarato, alla conoscenza della decisione giurisdizionale: ”La sentenza non ci soddisfa, perche’ ci aspettavamo il proscioglimento degli imputati perche’ il fatto non sussiste o comunque non costituiva reato".