In coincidenza con l’invito del Parlamento europeo ad adottare misure ancora più restrittive in materia di tutela ambientale e sanitaria della popolazione all’esposizione ai campi elettromagnetici (di cui abbiamo dato conto nei giorni scorsi), giunge notizia dell’avvio di un nuovo procedimento amministrativo per elettrosmog da parte del Comune di Milano.
Oggetto dell’istruttoria sarebbe il presunto superamento dei valori di legge che interesserebbe nuclei abitativi nell’area di Corso Sempione, dove insistono le postazioni di trasmissione RAI Torre Sempione e di Via San Galdino 5.
Con ogni probabilità, anche in questo caso, finirà alle solite: si darà alle emittenti degli untori elettromagnetici, mentre la responsabilità degli enti pubblici preposti all’individuazione di proposte alternative per gli insediamenti radioelettrici passerà in secondo piano. In pochi, infatti, ricordano che le norme in maniera parlano estremamente chiaro: spetta agli enti pubblici territoriali individuare le aree tecnologiche ove collocare gli impianti per un servizio efficace di radiodiffusione, indispensabile a livello socio-economico-culturale. Per quanto riguarda RAI, in particolare, è da anni che si parla di delocalizzare gli impianti di Torre Sempione in altra postazione meno urbanizzata. Si era ipotizzato, inizialmente, come luogo di destinazione, la Torre Telecom di Rozzano, sulla tangenziale ovest, dove infatti era già stato portato da Corso Sempione l’impianto 103,200 MHz di Isoradio. In un secondo tempo, invece, qualcuno aveva ventilato la possibilità di impiegare allo scopo radiodiffusivo il più alto dei pianificati grattacieli di City Life (progetto – sopra una rappresentazione grafica – che però pare stia incontrando difficoltà superiori al previsto nella sua attuazione). Può darsi che, in conseguenza di tale nuova istruttoria del Comune di Milano, la situazione possa trovare un nuovo impulso per una soluzione opportuna e definitiva.