Il prossimo 16 marzo si terrà a Roma, presso l’Istituto Superiore di Sanità, il Convegno “Salute e campi elettromagnetici”, organizzato dall’Istituto Superiore della Sanità con la partecipazione del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Dipartimento della Prevenzione e della Comunicazione del Ministero della Salute). L’obiettivo del Convegno è molto semplice: un progetto (CAMLET) di comunicazione alla popolazione, ai mezzi di informazione ed alle amministrazioni locali, nel modo più idoneo ed efficace, finalizzato ad una corretta percezione dell’importanza del fenomeno dei campi elettromagnetici e della sua effettiva ripercussione sulla salute umana. Ma il progetto CAMLET ha anche altre finalità: è prevista, infatti, la valorizzazione delle competenze di varie istituzioni del Paese sia per la ricerca sia per l’attività di protezione. Il Convegno prenderà le mosse dai risultati conseguiti sia dalle ricerche effettuate sul piano internazionale sia dalle conoscenze scientifiche acquisite sui possibili effetti negativi dei campi elettromagnetici sulla salute umana. Innanzitutto, il progetto si preoccuperà di diffondere documenti già prodotti da importanti organismi internazionali (uno per tutti: l’OMS) o da importanti comitati di esperti istituiti presso i vari Paesi, al fine di evitare ripetizioni e quindi partire da una solida base di conoscenze prodotte dal confronto delle diverse valutazioni sulla quale si sia già raggiunto un alto grado di consenso fra la comunità scientifica. In effetti, sul piano internazionale non sono mancate attività di studio della materia che hanno portato rilevanti progressi in materia: non da ultimo, lo sviluppo di studi a carattere psicologico e sociologico con particolare attenzione all’aspetto, molte volte trascurato, dell’informazione del rischio intrinseco nel fenomeno e sulla consapevolezza di esso. CAMLET prevede anche il coinvolgimento del pubblico garantendogli una fruizione diretta dei risultati raggiunti ed a questo scopo verranno tradotti alcuni studi dell’OMS, mentre due “promemoria” uno relativo ai campi elettrici e magnetici statici, l’altro relativo alle stazioni radio base e alle reti senza fili, sono già disponibili sul web. In una fase successiva sarà studiato nello specifico il caso Italia, con il coinvolgimento delle diverse Istituzioni competenti, già peraltro attive.
L’obiettivo è non solo la creazione di un “gruppo rapido di risposta” per le questioni che saranno sollevate dallo studio della situazione derivante, ad esempio, dallo sviluppo di nuove tecnologie e quindi dalla nascita di nuove sorgenti di esposizione, ma anche la messa a punto di procedure di intervento in situazioni particolarmente critiche, con la possibilità di effettuare analisi rapide dell’incidenza di patologie in situazioni di particolare allarme da parte dei cittadini. Il progetto ha una durata triennale, ma è difficile prevedere la sua sussistenza visti i ritmi frenetici con i quali si muovono le tecnologie moderne. L’auspicio è che CAMLET possa dimostrarsi efficace nel nostro Paese, nel quale, pur registrandosi una proliferazione di attività di studio di questa materia e pur disponendo di strutture e competenze all’avanguardia, permane, a tutto oggi, una situazione di scarsa consapevolezza. (G.M. per NL)