Dopo che il TAR ha dato picche alle emittenti, saremmo agli sgoccioli per la delocalizzazione dei 58 impianti di radiodiffusione posti sull’altura che sovrasta Pescara, il famigerato quanto strategico sito tecnologico di Colle San Silvestro, da decenni al centro di feroci polemiche sull’elettrosmog. Il consigliere regionale del Pdl Lorenzo Sospiri ha dichiarato, rivolgendosi al Comitato Anti Antenne di San Silvestro: «Nei prossimi giorni, insieme all’assessore regionale all’Ambiente Daniela Stati, incontreremo il direttore generale della D.G.P.G.S.R. del Ministero dello Sviluppo Economico – Comunicazioni, ingegner Troisi, per definire concretamente la delocalizzazione degli impianti radio-televisivi di San Silvestro, ormai indifferibile dopo il pronunciamento del Tar che ha respinto tutti i ricorsi contro l’ordinanza di trasloco". "Il nuovo Governo regionale – ha spiegato Sospiri – è pronto a scendere in campo al fianco del comitato anti-antenne per definire concretamente e celermente le ultime procedure necessarie e i passi da compiere per trasferire gli impianti nei siti già individuati dal Ministero stesso». Come sempre, tuttavia, a rivendicare la vittoria, sono in tanti. Così commenta, infatti, la vicenda il vicesindaco Camillo D’Angelo: «Ci fa piacere che oggi la Regione sposi i risultati ottenuti dal Comune, anche se nella nota il consigliere regionale del Pdl Lorenzo Sospiri non li cita. Confermiamo la nostra completa adesione alle iniziative che saranno prese insieme al Comitato, perché ci interessa risolvere i problemi e non appiccicarci le stellette. Ricordiamo solo a Sospiri che spesso, anche sugli scranni del Consiglio comunale, il centrodestra ci ha invitato a smetterla di illudere i cittadini sullo spostamento delle antenne. Ci preme inoltre fargli presente che in ogni iniziativa portata avanti dal Comune la Regione è stata sempre coinvolta: una disponibilità e una condivisione non dimostrata invece nella riunione convocata lo scorso mercoledì in Regione con il Comitato e cui l’Amministrazione comunale non è stata invitata». La questione, però, ha delle pesanti implicazioni di natura tecnica, posto che i siti radioelettrici alternativi vagliati dalle autorità non risultano del tutto equivalenti a quello attuale ai fini radiodiffusivi.