«Le disattivazioni delle trasmittenti appaiono finalizzate al solo scopo di realizzare una delocalizzazione forzosa, senza alcun concordato piano di migrazione e senza siti alternativi realmente idonei allo scopo».
"Chiare e lapidarie le parole dei giudici del Tar Abruzzo, sezione staccata di Pescara, che hanno accolto i ricorsi delle Emittenti televisive abruzzesi Trsp, Antenna 10, Tvq, Telemax, Tv6, Atv7, Rete 8 e Telemare contro il Comune di Pescara e la Regione Abruzzo, addebitando al Comune le spese di giudizio", ci fanno sapere in una nota congiunta le stazioni abruzzesi. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi A. Mascia, in particolare, chiedeva la disattivazione degli impianti fissi di radiodiffusione siti in località San Silvestro Colle di Pescara. Nel frattempo, al Tavolo tecnico istituito dalla Regione Abruzzo, la stessa Regione insisteva sulla fattibilità della delocalizzazione a mare nella piattaforma off-shore denominata “Francavilla” di proprietà privata Posidonia S.r.l. o nei 128 siti cosiddetti alternativi. «Il ricorso alla sanzione della disattivazione – ribadiscono i giudici – si pone quale forma di pressione per attuare una delocalizzazione forzosa, senza alcun piano di migrazione». Sulla non utilizzabilità della piattaforma off-shore, ribadita dagli Editori TV ad ogni seduta del Tavolo tecnico, i giudici scrivono: «La delibera di Giunta Regionale n. 694/2010 aveva già preso in considerazione la fattibilità di un nuovo sito sulla “piattaforma marina Francavilla”, rimasto del tutto nominale; l’Agcom, in considerazione della non operatività di tale piattaforma, ha sostenuto il necessario utilizzo dei siti già occupati, reinserendo S. Silvestro nell’elenco 2013». Nella sentenza, i giudici del Tar si esprimono anche in merito al paventato inquinamento elettromagnetico, sottolineando che il Comune di Pescara non ha tenuto conto della relazione tecnica 2012 dell’Arta che attesta il rispetto dei limiti e dei valori di emissione. «Le disattivazioni – scrivono i giudici del Tar – sono state attuate ignorandosi i provvedimenti ministeriali di assegnazione per l’uso della tecnica digitale terrestre, col decisivo abbattimento delle stesse emissioni elettromagnetiche che fanno venire meno gli ipotizzati effetti nocivi sugli abitanti della zona». Gli Editori ribadiscono, dunque, la propria legittimità a trasmettere dal sito di San Silvestro, come riconosciuto anche dal Tar: «Non siamo abusivi e non inquiniamo. Confidiamo che, alla luce di questa sentenza, i residenti di San Silvestro possano sospendere finalmente lo sciopero della fame e ogni forma di protesta». (E.G. per NL)