E’ stato firmato sabato mattina il secondo blocco di dieci provvedimenti di spegnimento delle emittenti radiotelevisive prive delle autorizzazioni comunali alla trasmissione.
Contemporaneamente, l’Avvocatura comunale ha fatto partire le relative dieci ingiunzioni di pagamento nei confronti delle stesse società che non hanno ancora versato le multe comminate dalla Guardia di Finanza, per somme che in alcuni casi si aggirano anche intorno ai 30mila euro. Si va avanti, dunque, senza intoppi. In tutto sono 59 gli atti che l’amministrazione comunale andrà a sottoscrivere: come prevede la legge, le emittenti avranno in teoria 60 giorni di tempo per presentare un Piano di risanamento, che però non potrà essere realizzato a San Silvestro che ormai non è più compreso come sito nel Piano Nazionale delle Frequenze. In altre parole o le antenne traslocheranno in altro sito, o comunque a fine novembre verranno inesorabilmente spente. E gli atti già notificati verranno prodotti nella riunione del Tavolo regionale già convocata per venerdì prossimo, dando maggiore forza e incisività all’azione dell’Organismo nella valutazione e nella scelta tecnica del nuovo sito in cui spostare gli impianti. Quel Tavolo dovrà indurre tutti gli imprenditori a uniformarsi al Piano Nazionale di assegnazione delle Frequenze. «Peraltro nella riunione di venerdì prossimo», spiega il sindaco Luigi Albore Mascia, «il professor Graziosi dell’Università de L’Aquila depositerà anche lo studio economico relativo ai costi dell’eventuale delocalizzazione in mare delle antenne». Costi che, come anticipato nella scorsa riunione, dovrebbero aggirarsi sui 2 milioni – 2 milioni e mezzo di euro, necessari per portare cavi, servizi ed elettricità sull’eventuale piattaforma off shore. Nei prossimi giorni partiranno gli altri provvedimenti a gruppi di 10 che di volta in volta saranno ufficializzati. «La delocalizzazione delle antenne di San Silvestro, così come la delocalizzazione del cementificio», ha sottolineato il sindaco Mascia, «sono oggi le nostre due priorità, due iniziative coraggiose assunte senza alcun pregiudizio nei confronti degli imprenditori, ma come una necessità della città che guarda verso lo sviluppo sostenibile». (fonte Primadanoi.it)