(Abruzzo 24 Ore.Tv) – 19/11/2008 – “Ci fermiamo, ma siamo pronte a riprendere l’iniziativa”, è quanto dichiarato da Loredana Ferracuti, Carmela Albanese e Brunella Di Lizio, le tre donne pescaresi che hanno proclamato lo sciopero della fame per ottenere la delocalizzazione delle antenne radiotelevisive di San Silvestro. Un’azione dura e senza mezzi termini che sarebbe iniziata questa mattina se non fosse stato per Luciano D’Alfonso, il quale riunitosi con le tre mamme in protesta nella serata di ieri, sembra sia riuscito a scongiurare l’atto autolesionistico almeno per una decina di giorni. Il 28 novembre prossimo infatti, la delegazione del Comitato Antiantenne, l’ assessore Blasioli e lo stesso Sindaco incontreranno a Roma i vertici del Ministero delle Telecomunicazioni, affinchè venga assunto un provvedimento definitivo che renda immediato l’effetto delle ordinanze regionali firmate nel 99 e confermate nel 2008, ad oggi rimaste inapplicate.
“Noi e i nostri figli in tutto questo tempo abbiamo fatto da cavie. Ci fermiamo, per ora, perché il sindaco si è detto sicuro che a Roma, il 28, sarà assunto un provvedimento definitivo: questa volta vogliamo entrare nei dettagli della delocalizzazione” hanno affermato le tre donne, seguite da un Blasioli fermamente deciso a porre fine all’annosa questione: “La delocalizzazione, sollecitata dal Comune e ribadita a luglio dalla Regione con una ordinanza, è una priorità dell’amministrazione, nei prossimi giorni metteremo insieme tutti i documenti necessari”.
Con tale estrema forma di protesta le tre madri pescaresi intendono “difendere il territorio” in cui vivono, ma soprattutto la “salute dei bambini di San Silvestro” quotidianamente minacciata dall’inquinamento elettromagnetico emesso dalle antenne radiotelevisive a due passi dalle tante abitazioni che affollano l’area.
Le parole di Carmela Albanese, pronunciate qualche giorno fa in occasione della proclamazione dello sciopero della fame, chiariscono la frustrazione e l’amarezza provata dai tanti genitori in ansia per la salute dei propri figli, continuamente esposti all’ elettrosmog di impianti da tempo riconosciuti come nocivi e inadatti alla zona abitativa in questione: “La politica deve dirci perche’ non viene applicata una legge dello Stato, visto che i piani nazionali di assegnazione delle frequenze non prevedono San Silvestro tra i siti idonei ad ospitare questi impianti, e proprio al mondo politico ricordiamo che ha il dovere di tutelarci.[…] Non e’ possibile, pero’ – ha aggiunto la donna – che questo rimanga un fatto locale e folcloristico perche’ e’ un problema di tutta la citta’ e chiediamo il sostegno di tutti, oltre che risposte concrete dalle istituzioni. Per assurdo la legge è a nostro favore ma non viene rispettata, e il ministero dovrebbe spiegarci perche’. Visto che non lo fa, ci troviamo costrette a questa nuova protesta”.
Un’azione che potrebbe vedere presto il coinvolgimento di altri residenti, e persone di spicco come lo stesso Blasioli, che stamane avrebbe preso parte allo sciopero della fame assieme alle tre madri, se non avesse ottenuto rassicurazioni sufficienti in merito all’incontro previsto per il 28.
Segue il link di un video girato a San Silvestro. Un approfondimento sugli studi e le analisi effettuate in ambito accademico e sanitario in merito alle patologie da elettrosmog.
Giovanna Di Carlo