Se non vogliamo che nel futuro la Radio, per come la conosciamo, finisca nel dimenticatoio tecnologico, dobbiamo prendere atto del cambiamento in corso: il medium 4.0 dovrà reagire alle istanze dell’utente e non viceversa, come accaduto fino ad ora in stato di passività di fruizione. Questa è la sintesi del meeting tenutosi (non casualmente) nel giorno della Luna Rossa a Ferrara, presso la sede di 22HBG ed organizzato da quest’ultima in collaborazione con questo periodico e con la struttura di consulenza radiotelevisiva Consultmedia (che sulla Radio 4.0 è particolarmente impegnata da 2 anni a questa parte).
Un nutrito numero di relatori esperti di tecnologia e strategie dell’era dell’Intelligenza Artificiale applicata ai media (ma non solo) si sono alternati in un brainstorming con gli operatori del settore, confrontandosi sugli effetti della rivoluzione tecnologica in atto.
Per quanto riguarda la Radio, tutti si sono trovati d’accordo: l’esperienza della tv tradizionale, messa sotto scacco all’improvviso dallo streaming video on demand (Netflix, YouTube, Prime Video, ecc.), troverà prestissimo replicazione attraverso gli smart speaker, gli assistenti domestici che governeranno le abitazioni (Google Home, Echo di Amazon). Non c’è un minuto da perdere: la radio 4.0 sarà on demand, attraverso il podcasting. Far finta che non sia così non aiuterà. Come ha già dimostrato il milione di utenti perduti nell’ultima indagine TER, con ogni probabilità finiti ad ascoltare Spotify & compagnia strimmante.