Chi aveva salutato l’ingresso di Mediaset nella radio come l’ouverture di una superconcentrazione che avrebbe annichilito il comparto, ha fatto male i calcoli.
E’ vero che il Biscione, nell’immediato, potrebbe controllare 20 mln di ascoltatori su 31 sintonizzati sul medium. Ma è anche vero che le contromisure dei concorrenti non si sono fatte attendere, esprimendo una vigoria che le tv (purtroppo) hanno perduto da tempo: alleanze editoriali e commerciali fino a sei mesi fa nemmeno concepibili; investimenti per il rinvigorimento di posizioni; lancio di nuovi prodotti. Il turn-over cui stiamo assistendo in questi giorni è forse solo la punta dell’iceberg di una reazione a catena che potrebbe determinare (a dispetto dei detrattori) un circolo virtuoso anche su scale locale, con nuovi progetti di syndication finalizzati a rafforzare le posizioni commerciali dei player che non possono accedere all’acquisizione di titoli concessori nazionali. In fisica e in chimica, l’effetto valanga è quel fenomeno a mente del quale una reazione/evento produce tra i suoi prodotti alcuni prodotti uguali a quelli che hanno dato origine alla reazione e sono in grado di iniziarne una nuova. Ecco, in Radio sta accadendo proprio questo.