Eduardo Montefusco (RDS) risponde tramite NL a Roberto Sergio (RAI): la Radio vive di mercato, ma in RAI non sempre c’è questa consapevolezza.
Insieme potremmo fare molto, il solipsismo invece crea false illusioni.
Switch-off FM: un gesto coraggioso che può fare il servizio pubblico, ben sostenuto dal finanziamento di Stato, [anche se] sia chiaro, nessuno si illude sul futuro analogico della FM.
Internet? La Rai ha appena finito di scoprirlo così come la radiovisione.
Che tristezza leggere che non siamo più radiofonici!
Caro amico ti scrivo
Con una lettera inviata poco fa a NL, Eduardo Montefusco, presidente di RDS, risponde alle dichiarazioni di Roberto Sergio, direttore di Radio RAI, pubblicate ieri dal nostro periodico in una lunga intervista raccolta dal giornalista Marco Hugo Barsotti.
Caro Roberto Sergio, le tue dichiarazioni sullo switch-off FM non mi meravigliano, né turbano
Caro Roberto Sergio, le tue dichiarazioni sullo switch off dell’FM non mi hanno né meravigliato né turbato.
Da parte di Radio Rai, in questi quarantacinque anni di “libertà di antenna”, ne abbiamo ascoltate e viste tante, tante quanti sono stati i direttori della radio pubblica. Tutti di passaggio, come un giro di valzer.
La Radio vive di mercato, ma in RAI non sempre c’è questa consapevolezza
Gli editori radiofonici privati sono invece tutti al loro posto con la missione quotidiana di offrire il miglior prodotto agli ascoltatori e al mercato. Già il mercato. La radio vive di mercato, ma in Rai non sempre c’è questa consapevolezza. Capisco che l’attuale gap di ascolti, tecnologie e progetti di sviluppo tra il servizio pubblico radio e il comparto privato sia per voi incolmabile.
Insieme potremmo fare molto, il solipsismo invece crea false illusioni
Mi dispiace molto. Insieme potremmo fare molto, il solipsismo invece crea false illusioni. Sinceramente non gioisco nel vedere la radio pubblica che arranca alla ricerca di scappatoie di successo. Una volta era la punta di diamante, prima in ogni classifica.
Adesso si propone lo spegnimento della rete FM (poi in altra parte dell’intervista c’è una contraddittoria marcia indietro)
Oggi le indagini di ascolto non premiamo le reiterate “innovazioni” del servizio pubblico. I coup de theatre alla fine non hanno mai fatto un grande effetto, ormai ci siamo abituati.
Adesso si propone lo spegnimento della rete FM (poi in altra parte dell’intervista c’è una contraddittoria marcia indietro).
Un gesto coraggioso che può fare il servizio pubblico, ben sostenuto dal finanziamento di Stato
Immagino ci si riferisca alla vostra vecchia, nel senso storico, rete analogica. Un gesto coraggioso che può fare il servizio pubblico, ben sostenuto dal finanziamento di Stato. Bene avanti con coraggio, noi vedremo che effetto avrà. Chissà cosa ne penseranno i cittadini e gli ascoltatori, sempre che restino.
Certo la Rai non primeggia nel digitale DAB. La copertura del servizio è imparagonabile rispetto a quella dei due operatori privati
Noi, scusate l’arroganza, crediamo che tutti le piattaforme tecnologiche siano valide ed irrinunciabili (ecco la vera ibridazione, la famosa crossmedialità), con noi lo pensano tutti i servizi pubblici europei. Certo la Rai non primeggia nel digitale DAB, la copertura del servizio è imparagonabile rispetto a quella dei due operatori privati DAB Italia, di cui mi onoro di essere Presidente, e EuroDAB.
Le reti broadcast sono garanzia di affidabilità, libertà, sostenibilità economica, sia in analogico, ma ancor più in tecnica digitale
Ormai sono milioni i ricevitori DAB installati, oggi di serie, su tutte le nuove autovetture in Italia e in Europa. Le reti broadcast sono garanzia di affidabilità, libertà, sostenibilità economica, sia in analogico, ma ancor più in tecnica digitale.
Sia chiaro, nessuno si illude sul futuro analogico della FM
Sia chiaro, nessuno si illude sul futuro analogico della FM. La strada sarà lunga e non accetteremo che sia traumatica e penalizzante per i cittadini e per le nostre imprese. Ci sono mille detti e proverbi che consigliano di non sprecare ciò che ci appartiene che è fondamento della nostra storia. Potremmo elencarli, i proverbi, ma si posso reperire facilmente in internet.
Internet. La Rai ha appena finito di scoprirlo così come la radiovisione
Già internet. La Rai ha appena finito di scoprirlo così come la radiovisione. Gli editori radiofonici da tempo navigano molto bene.
Che tristezza leggere che non siamo più radiofonici!
Comunque che tristezza leggere che non siamo più radiofonici!
Noi continueremo a chiamarla orgogliosamente Radio
Lasciamo stare il signor Mark Zuckerberg, gli algoritmi, le playlist e Spotify e tanti altri. La Radio, ovunque e comunque è ascoltabile, è sempre un meraviglioso medium vivo che ci accompagna in ogni istante della nostra vita quotidiana. Scusateci, noi continueremo a chiamarla orgogliosamente Radio.
Eduardo Montefusco, Presidente di RDS