L’ultimo servizio di news introdotto da Google ha ormai preso piede in diverse parti del mondo, Italia compresa, ma, a oltre un anno dal lancio non è ancora attivo negli Stati Uniti, paese che è solitamente in prima fila quando si tratta di innovazione. Le ragioni dietro al ritardo di News Showcase sono dovute alle perplessità espresse dagli editori americani, per nulla soddisfatti dalle clausole contrattuali della nuova funzione e dal sistema di pagamenti del motore di ricerca di Alphabet.
L’antefatto
Nel 2021 Google ha lanciato il suo nuovo servizio dedicato all’informazione: Google News Showcase. Annunciato nel 2020 e rilasciato sulla piattaforma di Alphabet l’anno successivo, il prodotto ha preso piede in Europa e in altre parti del mondo, ma fatica a partire negli Stati Uniti.
News Showcase al servizio dell’informazione
Nato per supportare il giornalismo di qualità, News Showcase è collocato nella sezione notizie della piattaforma di ricerca. Il servizio offre un sistema di remunerazioni e vantaggi agli editori che si impegnano a rispettarne i parametri.
Paywall
Uno di questi riguarda il paywall. Il vero fulcro della proposta di Google per il suo pubblico, infatti, è la possibilità di fruire di contenuti normalmente soggetti a pagamento, in modalità free o a prezzi decisamente ridotti.
Fidelizzazione
Gli editori possono quindi offrire agli utenti alcuni contenuti gratuitamente, o quasi, allo scopo di fidelizzare i lettori casuali. Dal canto suo, invece, Google si impegna a sostenere le testate che dagli articoli non traggono, appunto, guadagni sufficienti.
La diatriba
C’è, però, anche l’altra faccia della medaglia: infatti, gli editori americani, secondo il Wall Street Journal, lamentano pagamenti non adeguati e la presenza di alcune clausole reputate inique. Ad esempio, sembrerebbe che Google vieti la possibilità, per le testate aderenti al servizio, di monetizzare i propri contenuti su canali diversi da quello di Alphabet.
Esclusiva News Showcase
Da un lato, gli editori rivendicano il diritto di distribuire e guadagnare dalle proprie opere senza limitazioni esterne. Dall’altro, però, la diffusione su altri aggregatori dei contenuti presenti su News Showcase andrebbe contro l’interesse di Google stessa.
Editori vs big tech
Inoltre, le grandi testate recriminano alle big tech il mancato pagamento dei propri contenuti sulle piattaforme, a cominciare da Google per arrivare a Facebook. La questione è dunque spinosa e riporta a galla ferite tutt’altro che rimarginate tra il mondo dell’editoria e quello dei grandi del web.
News Showcase non sembra indispensabile
I ritardi generati dalle diatribe apertesi sulla questione stanno rendendo complicato il rilascio della piattaforma negli Usa. Vista l’apparente inconciliabilità tra le posizioni di editori e Google, sembra che i primi preferiscano rinunciare all’opportunità di News Showcase piuttosto che lasciare la presa anche su un solo punto. (A.M. per NL)