Anche il New York Times si arrenderà presto al potere del paywall. Anzi, prestissimo. Dal prossimo 28 marzo anche la versione online del giornale generalista più famoso del mondo diverrà a pagamento.
Ma con una formula diversa da quelle utilizzate da altri quotidiani popolari come il Wall Street Journal o il Times britannico. Prima di tutto, l’abbonato al quotidiano in forma cartacea otterrà credenziali per l’accesso illimitato al sito www.nytimes.com senza costi aggiuntivi. Chi invece non avesse sottoscritto nessun abbonamento potrà visualizzare fino ad un massimo di 20 articoli al mese. Oltre questa soglia, ad ogni accesso online, la redazione del NY Times inviterà l’utente a sottoscrivere l’abbonamento a lui più consono. Per ora si parla di tre direttrici principali: una da 15 dollari ogni quattro settimane, per l’accesso completo al sito da browser e in aggiunta l’applicazione per smartphone; una da 20 dollari per quattro settimane, ancora per l’accesso al sito dal browser con l’applicazione per tablet; l’ultima da 35 dollari per 4 settimane per l’accesso illimitato al NY Times da qualunque device connesso ad internet. Il Times sarebbe così la prima testata giornalistica generalista che farà pagare per l’accesso online ai propri contenuti. E i professionisti dicono che se lo può permettere senza rischiare alcuna grave ripercussione economica sulla propria scelta, soprattutto considerando che i lettori mensili del relativo sito sono almeno 30 milioni. Insomma, il Times è considerato in maniera eccellente tanto sulla carta, quanto sul web (di pochissimi altri si dice lo stesso). Sicché è possibile che il paywall possa a lungo termine generare beneficio alla testata internazionale che, da questo momento, potrà contare anche sul supporto economico dei propri affezionati lettori. Dal Times, l’editore A.O. Sulzberger Jr. avrebbe spiegato che si tratta di un investimento destinato a rafforzare la propria capacità di offrire giornalismo di qualità a tutto il mondo. (M.M. per NL)