Per la prima volta il «New York Times» ha guadagnato più con i lettori che con la pubblicità: un’ inversione di tendenza particolarmente significativa per gli Stati Uniti, dove (a differenza dell’Italia) la seconda è stata sempre nettamente prevalente nei ricavi editoriali.
Il cambiamento è dovuto però al crollo pubblicitario provocato dalla crisi: le perdite del gruppo editoriale superano gli 88 milioni di dollari nel secondo trimestre di quest’ anno, mentre i lettori e gli abbonamenti crescono nello stesso periodo dell’8,3 per cento: segnale certamente positivo e forse emblematico, quest’ ultimo, ma che rimane insufficiente, almeno al momento, per equilibrare i conti. I ricavi generati dalle vendite hanno portato nelle casse di News Media Group, la società che comprende il «New York Times», 233 milioni di dollari contro i 220 generati dalla pubblicità sia cartacea che digitale. (fonte Corriere.it)