Editoria, USA: il New York Times ci ritenta con l’accesso a pagamento

Lo scorso anno aveva dato segni di reale cedimento. Prima vendendo parte del grattacielo di cui era proprietario, poi accettando l’aiuto del magnate messicano Carlo Slim, che con 200 milioni di dollari cercò di rinsavire le casse del giornale.

Ora la situazione non è migliorata: l’advertising online crolla sotto gli occhi di tutti, anche se i lettori (sorprendentemente) aumentano. Soprattutto nell’edizione online. Stiamo parlando della versione telematica del New York Times, di fronte ad bivio: i lettori dovranno pagare o potranno proseguire nella consultazione gratuita? Risposta scontata, visto l’andamento della pubblicità: i lettori pagheranno. Così il quotidiano online replica quanto fatto, senza successo, nel 2005, cercando di rendere a pagamento l’accesso ad alcuni dei suoi contenuti. Ancora non è chiaro quale sarà la metodologia prediletta: se quella del Wsj.com, che offre contemporaneamente articoli a pagamento o contributo gratuiti, o quella del Financial Times, quotidiano online che rende disponibile una determinata quota di articoli free al mese, oltre i quali l’accesso diviene obbligatoriamente a pagamento. La decisione del NYTimes non sorprende e non solo perchè la caduta libera dell’advertising è un fenomeno al quale si cerca rimedio ormai da un biennio, ma anche a seguito del massiccio sviluppo di dispositivi elettronici che permettono la fruizione di giornali e notizie in movimento. Non stupisce allora che la decisione di far pagare i contenuti del Times sia stata presa poco prima del lancio di iSlate, la pc tablet di Apple (che segue quella di Microsoft-Hp) che promette di rivoluzionare il mercato. Dobbiamo progressivamente abituarci all’idea di poter fruire notizie anche attraverso dispositivi diversi dal tradizionale computer. Prima di tutto perché l’evoluzione tecnologica investirà, ancor prima di accorgersene, anche le nostre abitudini; secondo perché essere raggiunti da contenuti dedicati potrebbe essere un vantaggio anche per i lettori (per i professionisti soprattutto). (Marco Menoncello per NL)

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