(Franco Abruzzo.it – di Alessandra Baldini-ANSA) – Requiem con scoop per una icona del giornalismo Usa: il Rocky Mountain News, quotidiano di Denver quattro volte premio Pulitzer, ha mandato in edicola oggi l’ultimo numero dopo aver ieri annunciato in prima pagina la fine delle pubblicazioni. La chiusura del più vecchio giornale del Colorado – era stato fondato nel 1859 – fa di Denver la prima grande città d’America che perde un quotidiano. Rick Bohene, il Ceo dell’editore E.W,. Scripps, ha informato personalmente la redazione in lacrime. Il Rocky, come veniva chiamato a Denver, potrebbe esser il primo di una catena: i numeri a picco della pubblicità hanno messo in pericolo una o più testate a Filadelfia, San Francisco, Minneapolis, Seattle, Tucson. Solo nell’ultima settimana due editori – Journal Registers e Philadephia Newspapers – hanno presentato le carte per la protezione della bancarotta mentre a San Francisco il gruppo Hearst ha minacciato di chiusura il San Francisco Chronicle se al più presto non verràtrovato un acquirente. "Molti di noi pensavano che era solo questione di tempo. Nessuno compra più il giornale", ha detto al Wall Street Journal Bernie Lincicone, uno dei reporter del Rocky da oggi involontariamente a casa: una conferma empirica degli ultimi dati del Pew Research Center secondo cui dal 2006 al 2008 il numero dei lettori sia in versione web che a stampa è sceso negli Usa dal 43 al 39 per cento. In questa proporzione i lettori del web sono aumentati da un quarto a due terzi del totale: uno spostamento provocato dall’approccio con cui i giovani della generazione Y leggono i giornali. Annunciando la chiusura del Rocky ai 230 giornalisti, Boheme aveva parlato della crisi economica e del terremoto che sta attraversando l’industria dei media: "Denver non ce la più a sostenere due giornali". La morte del Rocky Mountain News segna la fine della più antica rivalità tra quotidiani di una stessa città: più conservatore il Rocky, progressista il Denver Post, dal 2001 le due testate collaboravano dividendosi le spese di stampa e le consegne agli abbonati. Subito dopo l’annuncio del Rocky, il Post ha annunciato che comincerà a uscire anche di sabato e ha aperto le braccia a cinque neo-licenziati. Il 4 dicembre Bohene aveva annunciato che Scripps stava cercando un acquirente dopo che il giornale aveva accumulato nel 2008 16 milioni di dollari di perdite. Nessuno si è fatto avanti e oggi il giornale ha cessato le pubblicazioni. (ANSA).