Anche il Chicago Sun-Times sarebbe sull’orlo del fallimento. La casa editrice, che controlla 59 quotidiani, sarebbe la terza a fallire dopo l’Inquirer e il Daily News. Le notizie che arrivano dagli Stati Uniti sono sempre più drammatiche. Più che di un bollettino della crisi dovremmo parlare di un vero e proprio bollettino di guerra. Almeno per quel che riguarda il comparto editoria. I primi tre mesi dell’amministrazione Obama non sembrano aver in alcun modo invertito la tendenza di un mercato che dall’anno scorso sembra proprio non tirare più. Causa principale: il significativo calo delle inserzioni pubblicitarie. E probabilmente i costi eccessivi accumulatisi negli anni passati, quando l’economia comunque girava ed i bilanci erano sempre in attivo, per cui nessuno si preoccupava di dare la caccia agli sprechi o di analizzare i costi reali dell’attività editoriale. Adesso invece è tutto cambiato. E si fa la corsa a tagliare e razionalizzare; solo che non tutti ci riescono e quindi sono in molti a portare i libri in tribunale e dichiarare bancarotta. L’ultimo gruppo in ordine di tempo a dichiararsi insolvente è il Sun-Times Media Group, che edita, assieme altre 58 pubblicazioni, il Chicago Sun-Times. La città di Obama viene dunque colpita nel vivo. Ed è la terza città a vedere scomparire un prestigioso quotidiano locale, dopo Minneapolis (che ha perso il Minneapolis Star Tribune) e Philadelphia (che ha perso sia l’Inquirer che il Daily News). Quante altre testate dovranno sparire prima che il Governo si ponga il problema di salvaguardare un settore economico così importante? (Davide Agazzi per NL)