“La Stampa” di Torino ha messo a disposizione di tutti on line il proprio archivio storico. Un’enorme mole di notizie ed articoli dal 1867 ad oggi.
Dalle prime edizioni della “Gazzetta Piemontese”, il primo nome con cui esordì il quotidiano nel 9 febbraio 1867, a “La Nuova Stampa” e “Stampa Sera”, fino ad arrivare all’odierna“La Stampa”. Le pagine di giornale sono state acquisite dalla copia su microfilm: dall’immagine di ogni pagina, utilizzando software di riconoscimento testuale tra i più avanzati, è stato digitalizzato il testo e sono stati individuati gli articoli codificati in XML per consentirne la lettura, il trasferimento e la copia. Quasi 150 anni di storia: 1.761.000 pagine, oltre 5 milioni di articoli di giornali e 4,5 milioni di immagini tra fotografie e negativi. Un archivio unico, notificato come “di notevole interesse storico” dal ministero per i Beni Culturali e fino a oggi conservato nel caveau del giornale, in via Marenco a Torino. Ora invece è possibile per tutti consultarlo, da casa e gratuitamente, in formato elettronico, poiché l’editore ha messo questo immenso patrimonio archivistico a disposizione di chi fosse in grado di trasferirne i contenuti su Internet. E così è nato il “Comitato per la biblioteca digitale dell’informazione giornalistica”, presieduto da Maria Leddi, di cui fanno parte, insieme a La Stampa, la Fondazione Crt, la Compagnia di San Paolo e la Regione Piemonte, che hanno finanziato l’iniziativa. Il Comitato ha incaricato del lavoro un gruppo di aziende specializzate nella gestione elettronica di grandi archivi: Sti, Bassilichi, Microshop e Bassnet. L’attività, iniziata nel 2008, si è conclusa nell’autunno del 2009. I tecnici hanno trattato con gli scanner l’intera collezione del giornale, pagina per pagina, ottenendone anzitutto una immagine elettronica; poi hanno fatto scorrere su queste immagini un software di riconoscimento dei caratteri, in grado di ricostruire, uno per uno, tutti i testi degli articoli, consentendo di potervi effettuare ricerche anche molto complesse. Infine, hanno allestito un sito Internet – ospitato sui computer del Csi della Regione Piemonte – in cui da tutto il mondo chiunque può interrogare l’archivio, ottenendo, oltre agli articoli, anche l’immagine delle pagine originali. Utilizzare il sito è un po’ come andare in edicola e poter sfogliare contemporaneamente, come se fossero appena usciti, i giornali in cui si annunciavano l’affondamento del Titanic, la trasvolata atlantica di Lindbergh, l’esito del referendum italiano su monarchia o repubblica, la vittoria di Coppi al Tour de France o lo sbarco dell’uomo sulla Luna. Oltre che un tesoro per gli studiosi è una meravigliosa avventura senza confini. L’archivio storico on line della Stampa è il primo progetto di questo tipo che viene realizzato in Italia, e uno dei pochissimi al mondo. Con questo livello di complessità e ricchezza del materiale, e delle ricerche possibili, l’unico paragone è con il Times di Londra, che ha pubblicato un archivio simile utilizzabile però solo a pagamento. L’archivio de La Stampa, grazie alla disponibilità del giornale e all’impegno del Comitato e dei suoi promotori, è invece completamente gratuito: un bene culturale vissuto come patrimonio di tutti. Il progetto rientra nel programma della Biblioteca Digitale Piemontese in coordinamento con la Biblioteca Digitale Italiana, che è impegnata a salvare gli archivi storici di pubblicazioni presenti sul territorio, consentendo al Piemonte di dotarsi di una Biblioteca digitale dell’informazione giornalistica. "Un’iniziativa assolutamente innovativa, un primato di cui sono orgoglioso" ha commentato il presidente della società editrice del quotidiano torinese, John Elkann. (R.R. per NL)