Editoria: The New York Times de la Repubblica in lingua originale a regime

Tra l’apprezzamento dei lettori del quotidiano diretto da Mauro, il celebre giornale statunitense continua a far parlare di sé


.Già da qualche anno la Repubblica è solita pubblicare una sintesi del The New York Times, a cadenza settimanale, il lunedì, con l’edizione di Milano e di Roma. Solo di recente, il giornale del gruppo Espresso ha pensato di fornire l’inserto nella lingua originale del quotidiano liberal statunitense. Secondo Ezio Mauro, direttore di Repubblica, intervistato da Italia Oggi, la scelta di offrire in inglese le notizie e gli approfondimenti principali dei giornalisti del The New York Times risponde innanzitutto allo scopo di offrire agli amanti della stampa straniera «un NYT che assomigli di più al NYT», con gli articoli presentati così come sono stati scritti e titolati nella versione americana. La recente scelta editoriale, inoltre, va incontro anche ai giovani, per i quali il giornale può rappresentare utilmente «uno strumento didattico». Infatti, la Repubblica, che ‘ospita’ la versione originale del quotidiano fondato a metà Ottocento da da Henry Jarvis Raymond e George Jones, è attualmente presente in più di ottomila scuole di nove regioni italiane, raggiungendo oltre un milione di studenti e sessantacinquemila insegnanti. Per quanto riguarda quello che viene considerato il ‘numero uno’ della stampa quotidiana americana, invece, questa non è che l’ultima, in ordine cronologico, delle novità che lo hanno variamente interessato negli ultimi tempi. Infatti, lo storico quotidiano, la cui sede è stata recentemente trasferita dal noto edificio sulla quarantatreesima strada al nuovo grattacielo sull’ottava avenue, disegnato da Renzo Piano, ha fatto parlare di sé più volte, anche su NL. Ad esempio, in occasione delle modifiche apportate al formato, fortemente ridotto, nonché dei cambiamenti apportati ad alcune sue sezioni, efficacemente riorganizzate. Tutto questo probabilmente anche per rispondere alla sfida rappresentata nell’anno in corso dal nuovo Wall Street Journal di Rupert Murdoch, ma questa è un’altra storia… (Mara Clemente per NL)

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