“Questa sinistra è da buttare e andrebbe rifatta tutta daccapo. Serve una forza aperta, capace di parlare con tutti, che sappia rompere i suoi tabù e superare vecchi steccati”.
Piero Sansonetti lancia una doppia sfida con il suo giornale, l’Altro, chiamato a rappresentare una nuova idea della sinistra “libera e anticonformista” e a vincere sul difficile mercato editoriale senza alcun finanziamento pubblico. Esce domani, in un giorno fortemente simbolico: il 12 maggio di 35 anni fa vinceva il sì al referendum sul divorzio e nello stesso giorno del 1977 in una manifestazione di piazza veniva uccisa Giorgiana Masi, studentessa di appena 19 anni. Dodici pagine, sedici il numero della domenica che ha anche un inserto bolognese, una tiratura iniziale di 90-100 mila copie, obiettivo di vendite alcune migliaia di copie, meno di dieci redattori, tanti collaboratori: sono i numeri del nuovo giornale elencati in una conferenza stampa dal direttore Piero Sansonetti. In sala giornalisti e amici, come Giuliana Sgrena, Ritanna Armeni, Franco Giordano, per sostenere Sansonetti che torna in pista dopo l’uscita burrascosa da Liberazione al culmine di una stagione di scontri con il segretario del Prc Paolo Ferrero. A distanza di pochi mesi da allora, è già pronto per lavorare su una nuova idea di sinistra senza timori verso la concorrenza: “C’é uno spazio enorme a sinistra. Bisogna solo essere in grado di riempirlo. E per questo servono idee e ovviamente notizie”. La strada è comunque in salita per il quotidiano che deve vivere con gli introiti della pubblicità e quelli delle vendite. A credere e a sostenere il progetto, un gruppo di imprenditori provenienti dal mondo delle cooperative. “Siamo gli unici in Italia – sottolinea Sansonetti – ad aver preso questa strada. Noi avevamo fretta di nascere e speriamo di crescere senza obblighi, né padroni”. Una risposta può venire dall’azionariato popolare. Per questo è stata costituita una società, Amici dell’Altro, presieduta da Giordano. L’Altro avrà una edizione on line e sarà distribuito da Mondadori in 70-80 città. “Puntiamo molto – aggiunge il direttore – sul web. Sono però convinto che il giornale di carta non sia affatto morto. Se i giovani non leggono i giornali é perché i giornali sono illeggibili”. E per avvicinare i ragazzi, fra i collaboratori, compare Melissa P., alla quale è stata affidata una rubrica intitolata la Piazza, luogo multietnico e simbolo di integrazione come Piazza Vittorio a Roma. (ANSA)
Piero Sansonetti lancia una doppia sfida con il suo giornale, l’Altro, chiamato a rappresentare una nuova idea della sinistra “libera e anticonformista” e a vincere sul difficile mercato editoriale senza alcun finanziamento pubblico. Esce domani, in un giorno fortemente simbolico: il 12 maggio di 35 anni fa vinceva il sì al referendum sul divorzio e nello stesso giorno del 1977 in una manifestazione di piazza veniva uccisa Giorgiana Masi, studentessa di appena 19 anni. Dodici pagine, sedici il numero della domenica che ha anche un inserto bolognese, una tiratura iniziale di 90-100 mila copie, obiettivo di vendite alcune migliaia di copie, meno di dieci redattori, tanti collaboratori: sono i numeri del nuovo giornale elencati in una conferenza stampa dal direttore Piero Sansonetti. In sala giornalisti e amici, come Giuliana Sgrena, Ritanna Armeni, Franco Giordano, per sostenere Sansonetti che torna in pista dopo l’uscita burrascosa da Liberazione al culmine di una stagione di scontri con il segretario del Prc Paolo Ferrero. A distanza di pochi mesi da allora, è già pronto per lavorare su una nuova idea di sinistra senza timori verso la concorrenza: “C’é uno spazio enorme a sinistra. Bisogna solo essere in grado di riempirlo. E per questo servono idee e ovviamente notizie”. La strada è comunque in salita per il quotidiano che deve vivere con gli introiti della pubblicità e quelli delle vendite. A credere e a sostenere il progetto, un gruppo di imprenditori provenienti dal mondo delle cooperative. “Siamo gli unici in Italia – sottolinea Sansonetti – ad aver preso questa strada. Noi avevamo fretta di nascere e speriamo di crescere senza obblighi, né padroni”. Una risposta può venire dall’azionariato popolare. Per questo è stata costituita una società, Amici dell’Altro, presieduta da Giordano. L’Altro avrà una edizione on line e sarà distribuito da Mondadori in 70-80 città. “Puntiamo molto – aggiunge il direttore – sul web. Sono però convinto che il giornale di carta non sia affatto morto. Se i giovani non leggono i giornali é perché i giornali sono illeggibili”. E per avvicinare i ragazzi, fra i collaboratori, compare Melissa P., alla quale è stata affidata una rubrica intitolata la Piazza, luogo multietnico e simbolo di integrazione come Piazza Vittorio a Roma. (ANSA)