Editoria. Rcs MediaGroup ha registrato nei primi nove mesi dell’anno perdite per 380,5 milioni, rispetto ai 25,5 milioni dello stesso periodo dello scorso anno

Rcs MediaGroup chiude un nuovo trimestre pesantemente influenzato dalla crisi, con ricavi nei nove mesi in flessione del 13,2% a 1.364 milioni e perdite che salgono a 380,5 milioni, dai 25,5 milioni dello stesso periodo del 2011.

Il trimestre beneficia comunque della cessione di Flammarion in Francia: si riducono infatti da giugno perdite ed indebitamento. Il quadro resta pero’ particolarmente complesso e il gruppo del Corriere della Sera si attende ora di chiudere l’anno con ricavi e risultati in ”sensibile diminuzione”.In attesa del nuovo piano, il gruppo ha gia’ realizzato efficienze con benefici per 46,2 milioni e si riserva ora ”ulteriori necessari interventi sia di revisione del modello di business sia organizzativi”, ha spiegato Rcs. Quanto al nuovo piano sul quale e’ al lavoro l’a.d Pietro Scott Jovane, ”rispondera’ con linee guida e strategie adeguate alle nuove sfide del mercato, sia per gli aspetti strutturali della congiuntura macroeconomica, sia per le criticita’ dei prodotti tradizionali, puntando con determinazione a una innovativa logica editoriale e di sistema”. In questo scenario e mentre era in corso il Cda, i giornalisti della Rcs Periodici oggi in sciopero hanno manifestato di fronte all’ingresso della societa’ a Milano, dietro via Solferino (per la precisione in via San Marco), consegnando una lettera ai consiglieri. I dipendenti delle testate periodiche temono infatti che il nuovo piano vada ad incidere soprattutto sulla loro divisione, anche se i timori di ‘tagli’ sono ormai piu’ generalizzati nel gruppo. Alla societa’ i giornalisti della Periodici chiedono di ”porre al centro del rilancio e dello sviluppo delle proprie testate l’informazione giornalistica e la qualita’ dei suoi contenuti”. ”Attraverso voi consiglieri – hanno scritto poi nella lettera consegnata al Cda – invitiamo i nostri azionisti, tra i maggiori nomi della finanza e dell’imprenditoria, che saranno chiamati a sostenere un importante aumento di capitale, a tutelare i propri interessi, i propri investimenti e il valore di tutti i beni del nostro gruppo. Rifiutando ristrutturazioni finanziarie selvagge e operazioni straordinarie prive di un chiaro orizzonte industriale”. Le nuove strategie di Rcs saranno ora al vaglio di un Cda il 19 dicembre, ma gia’ oggi il tema e’ stato affrontato in consiglio, con un’ulteriore illustrazione dei vari ambiti del piano, si e’ appreso da fonti finanziarie. Non si sarebbe invece gia’ parlato dell’ipotesi di aumento di capitale, che da piu’ parti sembra emergere ormai come inevitabile. L’operazione dovrebbe essere per oltre 400 milioni di euro e venir realizzata in tempi anche rapidi per mettere in sicurezza il gruppo consentendogli di lavorare con tranquillita’ senza il timore di dover poi ricorrere a nuove operazioni. Rcs, che ha gran parte dell’indebitamento in scadenza gia’ nel 2013, ha chiuso i nove mesi con un debiti netti per 875,6 milioni a fine settembre. A livello operativo il risultato dei nove mesi e’ stato negativo per 396,8 milioni (negativo per 3,7 milioni lo scorso anno). Il margine operativo lordo preoneri e proventi non ricorrenti si e’ attestato a 21,6 milioni (81,4 milioni nel 2011). Giulio Lattanzi, ha infine annunciato oggi Rcs, lascera’ il gruppo con decorrenza dal 15 novembre. Gli subentra come direttore generale della divisione Quotidiani Alessandro Bompieri, che conserva la carica per ora anche di amministratore delegato della Rcs Libri. (ANSA)

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