Con il nuovo piano industriale 2016-2018, il gruppo editoriale italiano ha espresso la volontà di assicurarsi la sostenibilità economica e finanziaria puntando in primis a una forte riduzione dei costi: questo è proprio il primo punto che, secondo le stime, dovrebbe riportare il gruppo in utile, seppur di poco, già nel 2016.
Nel dettaglio il nuovo piano industriale 2016-2018 stima una crescita media dell’1,5% dei ricavi, il raddoppio dell’Ebitda, un risultato netto e un cash flow positivo fin dal primo anno (2016) in costante miglioramento e una riduzione del rapporto Debito/Ebitda a circa 2x (4x in 2016). Si prevedono benefici netti pari a circa 60 mln di euro, di cui 15 connessi al costo del lavoro e 45 da interventi sui costi esterni. Non si citano esplicitamente possibili eccedenze, preferendo parlare di “right-sizing” delle funzioni corporate e di semplificazione e supporto dei processi, “ricorrendo anche ad accordi sindacali”: il risultato corrisponde ad una riduzione lorda del costo del lavoro di circa 40 mln “compensata da andamento inerziale e nuove assunzioni” pari a circa 25 mln. Il piano, che prevede anche una semplificazione del modello di tipo organizzativo, parla di una razionalizzazione del portafoglio di asset non core (in cui inserisce l VEO Tv e la casa editrice Sfera), “non funzionali al core business o non performanti, attraverso vendita al giusto prezzo, creazione sinergie o semplificazione, costante verifica delle prospettive economico-finanziarie”. Rcs MediaGroup punta poi alla stabilizzazione dei ricavi e dei margini dei prodotti editoriali “print+web+mobile” con il lancio di nuovi prodotti, l’introduzione del paywall e di nuove tipologie di abbonamento. Le aree di maggior sviluppo sono quelle legate agli eventi sportivi e all’audience internazionale di lingua spagnola, con previsioni di espansione unicamente sul fronte digitale dei contenuti di Marca e della Gazzetta dello Sport. Sul fronte ricavi il CfO Riccardo Taranto ha indicato una stima del contributo del digitale a oltre il 20% nel 2018 (dall’attuale 14%). “Pensiamo sia possibile essere ottimisti sul futuro dell’editoria e di Rcs in particolare”, dichiara Maurizio Costa, presidente di Rcs, aprendo la presentazione del nuovo piano industriale, nato da una “discussione profonda all’interno del board” che ha visto tutti i membri votare a favore della proposta. Costa ha sottolineato come il calo dei ricavi dato dalla crisi economica e la non sostenibilità dei business legati alla digitalizzazione siano fenomeni «in assestamento». «Dobbiamo essere rapidi, concentrati e consapevoli della nostra forza», ha concluso Costa. (S.F. per NL)