Rcs Mediagroup decide di bocciare la proposta di scambio offerta dal gruppo Cairo perché sarebbe al ribasso e svantaggiosa per il gruppo; viene inoltre interpellata la Consob per fornire una valutazione nel merito delle condizioni offerte.
Il cda di Rcs ha bocciato l’offerta di scambio proposta da Urbano Cairo. Questo è quanto emerso dall’analisi effettuata dall’organo amministrativo diretto da Laura Cioli: "Il corrispettivo offerto è significativamente a sconto rispetto alle medie del titolo Rcs MediaGroup rapportate alle medie del titolo Cairo Communication a tre, sei, dodici mesi". Insomma, il gruppo si dimostra favorevole allo scambio ma solo a un prezzo congruo. L’offerta rifiutata consisteva in uno scambio di 0,12 azioni della Cairo Communication per ogni azione ordinaria Rcs. Quando l’offerta pubblica di scambio era stata annunciata, il valore di un’azione di via Rizzoli era di 0,567 euro, che al netto dei dividendi significava 0,542 euro. Ma i dati riguardanti i risultati sino al 31 marzo 2016, che parrebbero significativamente positivi, sembrano aver inorgoglito e reso più ottimista il cda: da qui la delibera che fissa la valutazione dei risultati operativi prima dell’assemblea dei soci del 28 aprile. Tuttavia, i punti su cui verte l’insoddisfazione per l’ops presentata da Cairo sono più di uno: in primo luogo, questa non sarebbe stata comunicata preventivamente a Rcs, né tantomeno concordata in anticipo; il corrispettivo sarebbe a ribasso, come già riportato in precedenza; sarebbe inoltre difficile stabilire quale sia la consistenza effettiva del corrispettivo offerto, considerando il valore (circa tre volte maggiore) che potrebbero avere le azioni di nuova emissione; infine, una delle condizioni proposte, potrebbe "interferire con le trattative in corso con le banche creditrici". In pratica la clausola in questione prevede la rinuncia, da parte delle banche che vantano crediti nei confronti di Rcs, al rimborso di qualsiasi credito fino al 2018; unica eccezione l’incasso derivante dalla vendita di Rcs Libri. Anche se Carlo Messina, ceo di Intesa San Paolo (uno degli istituti creditori) sembra pensarla in modo diverso sull’argomento, ritenendo che la soluzione di Cairo sia "una buona operazione per Rcs". Il gruppo che pubblica il Corriere della Sera quindi passa ora la palla alla Consob, chiedendo una valutazione sulla correttezza della proposta e delle condizioni dell’offerta pubblica di scambio presentata da Cairo. (G.C. per NL)