La carta stampata è in crisi? La soluzione si cerca nel web: il primo marzo è partito The Local, progetto editoriale dedicato a cinque comunità tra New Jersey e Brooklyn. I contenuti provenienti dai residenti locali saranno gestiti e pubblicati da alcuni giornalisti “vigilanti” del NYTimes.
Qualcuno chiese quando sarebbe stata venduta l’ultima copia del New York Times. Qualcun altro rispose spiegando che la carta stampata non avrebbe mai visto il tramonto; ma questo sarebbe dipeso esclusivamente dalla sua capacità di adattarsi alla crescente competizione con il mercato online. Ragion per cui, alla base di una solida strategia per fronteggiare la concorrenza del web, ci sarebbe dovuta essere la riconquista della fiducia dei lettori, di norma attratti dalla sintesi di internet, ma sicuramente inconsapevolmente affascinati dagli indispensabili approfondimenti reali sull’attualità, la politica e le realtà locali. Come avviare questo processo? “Ripartendo” dal web. Questo è quanto lo staff del NY Times online si propone di fare con The Local, progetto editoriale basato sullo sviluppo informativo del citizen journalism, la cui produzione e pubblicazione sarà curata da un piccolo nucleo di giornalisti professionisti. The Local dedica pagine web (sotto il dominio web di nytimes.com) a tre comunità del New Jersey – Maplewood, South Orange e Millburn – e due quartieri di Brooklyn, Fort Greene e Clinton Hill. Nel caso di Brooklyn è inoltre prevista una stretta collaborazione con la scuola di giornalismo della City University of New York (CUNY), i cui studenti si metteranno a disposizione della comunità locale per impartire lezioni sulle basi del giornalismo. Questa operazione permetterà di incoraggiare i cittadini a partecipare attivamente alla vita informativa del proprio paese; di educarli a riconoscere l’importanza di una stretta, nonché indispensabile, collaborazione con i giornalisti locali; consentirà inoltre di veicolare le loro notizie entro gli stabili binari del professionismo giornalistico del New York Times, che troppe volte, al pari di tutta la stampa statunitense, ha subìto lo sleale antagonismo di blogger incompetenti e inaffadibili; last but not least, come dicono Oltreoceano, potrebbe permettere alle piccole imprese di fare investimenti efficaci sul mezzo internet, in un ben noto momento di crisi internazionale. Anche se bisogna ammettere che gli stessi giornalisti del NY Times hanno espresso perplessità in merito, proprio perché ancora alla ricerca di un modello pratico che riesca a conciliare giornalismo locale, tecnologia e spazi pubblicitari. Questo quanto dichiarato da Jim Schachter, responsabile dell’editoria digitale per NY Times: “There is no conceivable way that a site staffed with a full-time New York Times journalist can pencil out as profitable. We are trying to figure out using our people as experimenters if there is a model that combines journalism, technology and advertising that would work” (tratto da Editor&Publisher.com). La sfida è comunque ampia e i giornalisti responsabili del progetto assicurano che The Local sarà pronto, in un futuro molto prossimo, ad estendersi ad altre realtà locali interessanti e interessate. Il citizen journalism potrebbe diventare una fonte inesauribile di notizie, sulla quale costruire la propria competitività anche tra i big dell’editoria. In proposito, lo scenario internazionale della stampa (sia carta sia web) parla chiaro: la necessità di fare un passo indietro verso il locale, combinata all’importanza educativa del giornalismo, sia letto che scritto, costituiscono terreno fertile e per parte ancora inesplorato su cui basare la propria originalità e su cui soprattutto ricostruire il rapporto con il lettore. (Marco Menoncello per NL)