Editoria: nuova crisi a Le Monde, Jeantet lascia gruppo

Alla base della decisione dissidi con SRM, la società dei redattori che è l’azionista di riferimento


da Franco Abruzzo.it

Parigi, 4 gennaio 2008. ‘Le Monde’ sta attraversando una nuova zona di turbolenza con la decisione di Pierre Jeantet di lasciare le redini del gruppo editoriale, che aveva preso nel luglio scorso, per dissidi con SRM, la società dei redattori che è l’azionista di riferimento. Jeantet ha confermato oggi le sue dimissioni dalla presidenza del direttorio del gruppo, già annunciata il mese scorso, precisando che il 15 gennaio lascerà anche il suo incarico da direttore generale del gruppo. Assieme a Jeantet ha confermato le dimissioni dal direttorio Bruno Patino, che ne era il vicepresidente, mentre Eric Fottorino, il terzo membro del direttorio che dirige il quotidiano ‘Le Monde’, ha deciso di ritirare le sue. La decisione di Jeantet e di Patino di confermare le dimissioni è stata presa stamani dopo una riunione con i presidenti delle società del personale del gruppo. Patino resta comunque alla presidenza del direttorio del settimanale Telerama, di Publicat e di ‘Le Monde Interactiv’ e Fottorino resta direttore del quotidiano. A provocare la crisi tra il direttorio e la SRM era stato il rifiuto dell’azionista di riferimento di approvare il bilancio di ‘Le Monde Interactiv’, la filiale responsabile del sito internet. “Non voglio una cogestione di ‘Le Monde’ aveva dichiarato il 21 dicembre Jeantet al quotidiano ‘Les echos’ dopo l’annuncio delle dimissioni, sospese poi fino ad oggi per cercare di trovare una soluzione. La nuova crisi ai vertici, che segue quella della primavera scorsa che si era conclusa con la nomina di Jeantet, avviene mentre si profila nuovamente l’ipotesi di una nuova ricapitalizzazione del giornale. Secondo lo stesso Jeantet il gruppo editoriale avrebbe bisogno di 75 milioni di euro. Se le vendite del quotidiano hanno registrato nel 2007 un lieve aumento (+1,5%), le entrate pubblicitarie continuano ad essere in calo. In sette anni si sono dimezzate passando da 100 a 52 milioni. (ANSA)

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