Le notizie arrivano tramite posta, elettronica. In un’era in cui internet sembra essere dappertutto e tutti, grazie ad esso, sembra possano essere ovunque (merito dell’incessante connessione h24), le notizie non potevano non adeguarsi ai tempi che corrono, cambiando la loro modalità di ricezione per il lettore: dalla carta stampata alla vecchia newsletter, nata nel 1971 e da allora gratuita.
Secondo una ricerca condotta dal sito di notizie americano Pew Research Center su un campione di 36 portali nativi digitali (e cioè privi di pubblicazioni cartacee o via etere), nel periodo tra ottobre/dicembre 2016, ben il 97% di essi ha utilizzato le newsletter per inviare le notizie e fidelizzare i propri lettori mentre il 61% ha goduto e gode tuttora dell’aiuto di almeno un app su mobile (nel dettaglio Android 3%, Apple 17%, entrambi 42%).
Pratica, veloce, senza costo rilevante e, per ultimo ma non per importanza, personalizzabile.
Questi i punti di forza della newsletter, strumento ampiamente utilizzato dagli editori americani che però, allo stesso tempo, non perdono di vista il potenziale detenuto dai social network: il 100% dei portali presi in considerazione dalla ricerca possiede un account Facebook e Twitter, il 97% è presente su Youtube, il 92% su Instagram e solo il 25% su Snapchat.
Ovviamente, il fenomeno non riguarda solo l’America: in Italia grandi testate come La Stampa e il Corriere della Sera (per citarne alcuni) già da tempo adottano questo stesso metodo per raggiungere in maniera sicura e massiva i destinatari del loro messaggio, che siano essi appassionati di scienze, politica, attualità, benessere o del mondo animale.
Ogni lettore ha la possibilità di scegliere a quale newsletter aderire, sempre in forma gratuita, previa semplice registrazione sul portale. Così facendo, la mail del lettore ogni giorno (o settimana, a seconda della programmazione d’uscita della rubrica scelta), conterrà una nuova notizia strettamente personalizzata e in grado di soddisfare i suoi interessi personali.
E come si può leggere in un articolo de La Stampa: “Costruire un legame forte con il lettore, anche nell’epoca digitale, è un passo importante per il giornalismo contemporaneo”. Un giornalismo che deve lottare per riuscire a riaffermarsi in un contesto dove la Rete ha fatto il suo ingresso e minaccia di restarci. (L.M. per NL)