(Punto Informatico) – Non sono tempi felici quelli della carta stampata, spinta all’angolo dalla crisi economica e da un progressivo abbandono di lettori e inserzionisti . Il quotidiano da sfogliare a colazione perde appeal, incalzato dalla platea sempre più folta delle news online, più interattive, costantemente aggiornate, ma soprattutto gratuite. Gli utenti registrati al sito del New York Times, tuttavia, vedrebbero vacillare quest’ultimo pregio del web: un particolare sondaggio è giunto nelle loro caselle email. Il quotidiano statunitense ha chiesto ai suoi fedeli lettori se fossero stati intenzionati a pagare tra i 2,5 e i 5 dollari per accedere a nytimes.com. Il giornale online – stabile al primo posto tra i siti d’informazione statunitensi – è ancora disponibile nella solita versione free, ma il suo portavoce Catherine Mathis ha confermato l’invio del sondaggio, aggiungendo che non sono ancora state prese decisioni definitive. In un’intervista al Daily Telegraph, Scott Heekin-Canedy, presidente di The New York Times Media Group, ha annunciato che l’azienda arriverà ad una soluzione precisa nel corso del prossimo mese. Heekin-Canedy ha parlato di due alternativi sistemi di pagamento. Un modello metered si attiverà dopo un certo numero di pagine visitate e lette in maniera gratuita; un modello membership includerà una serie di servizi e privilegi altrimenti non disponibili per gli utenti non paganti. "Abbiamo eventi – ha spiegato il manager al Telegraph – dove giornalisti intervistano persone importanti. Se si accede al sito, si potrà avere una corsia preferenziale per discutere con i giornalisti stessi. E ci potranno essere offerte speciali per altri prodotti e servizi". Al di là del sistema che verrà scelto, il cuore dell’iniziativa viene sinteticamente mostrato dal testo del sondaggio: "Il sito del New York Times sta considerando l’idea di far pagare un abbonamento mensile di 5 dollari per permettere al lettore di accedere ai suoi contenuti, tra cui tutti i suoi articoli, blog e multimedia". L’esperimento non è nuovo a New York: nel 2005 il giornale propose Times Select, lettura a pagamento di alcuni contenuti editoriali, che generò un ricavato di circa 10 milioni di dollari e 200mila abbonati. Dopo due anni il progetto venne abbandonato per esigenze di massimizzazione degli accessi alle pagine per motivi pubblicitari. Ancora in vita, invece, Times Reader, versione del giornale su Adobe regalata agli abbonati, ma al prezzo di circa 15 dollari al mese per tutti gli altri. La proposta pare aver stuzzicato gli animi referendari del popolo online: Mashable ha pubblicato un sondaggio non rappresentativo dal titolo "Pagheresti per leggere il New York Times online?". Al momento in cui si scrive, il No è a quota 67 per cento, il Sì al 33 per cento. Qualcuno legge questo cambio di modello di business in chiave tutt’altro che etica. "La questione qui per i consumatori – ha spiegato Ken Doctor, analista di Outsell Inc. – consiste nella barriera psicologica di pagare ora quello che era gratis fino a poco fa. Questo potrebbe portare ad una perdita di lettori e il New York Times dovrebbe considerare le reazioni dei valori pubblicitari che ne conseguirebbero". (Mauro Vecchio)