I podcast subiscono l’ennesima evoluzione nel giro di pochi anni. In ambito editoriale, dopo lo sviluppo del giornale podcast – nato per la lettura di articoli da parte di una “voce narrante” -, questa modalità di approccio alle notizie è diventata un format molto simile a ciò che viene offerto dalle radio. Alcuni editori, infatti, sono riusciti a trasformare un comune giornale podcast in una trasmissione di intrattenimento vera e propria.
Negli USA testate come BBC, NPR e EW Scripps hanno sviluppato podcast simili, che già da tempo riscuotono un discreto successo sulle piattaforme di diffusione.
In Europa il Paese che ha maggiormente colto le opportunità derivanti da queste innovazioni, è la Francia. Infatti, tra gli storici editori transalpini che hanno deciso di investire sul nuovo modo di informare si trovano il quotidiano di economia e finanza Les Echos, Le Figaro e tutto il gruppo de L’Equipe che si occupa del settore sportivo. Ma i francesi non si sono fermati soltanto alla riproduzione delle notizie in formato digitale: recentemente, la rivista femminile di moda e società Madame Figaro ha deciso di lanciare su podcast due serie da 10 episodi di intrattenimento ed ha in progetto di fare nuovi audio su moda, libri e creatività e altri argomenti trattati dalla medesima rivista.
In Gran Bretagna The Guardian ha annunciato un format condotto dalla redattrice della sezione politica Anushka Asthana: sarà un programma appositamente studiato per podcast, in cui si approfondiranno temi di attualità.
Un punto di forza – lato editori – di questi programmi è costituito anche dalla possibilità di misurare correttamente i proventi delle inserzioni pubblicitarie e dell’audience: Madame Figaro, ad esempio, ha creato un modo per raccogliere i ritorni della pubblicità direttamente sui propri podcast disponibili sui più comuni player (Spotify, Deezer, YouTube e ITunes) ed anche su madame.lefigaro.fr. Alcune serie sono riuscite addirittura ad avere un main sponsor: cosa che, talvolta, non succede nemmeno alle trasmissioni televisive. L’Italia si dimostra piuttosto arretrata: per quanto riguarda i quotidiani, hanno cominciato a muoversi in direzione podcast d’intrattenimento soltanto Repubblica, la Stampa e Il Post. Ciò sta avvenendo grazie al supporto della piattaforma Audible (una società Amazon), che ha dato il via alle trasmissioni audio d’informazione made in Italy co-producendo L’Audiolibraio, il podcast che parla di letture con la voce del giornalista Carlo Annese. (D.D. per NL)