GEDI nasce dalla fusione del gruppo ITEDI (Italiana Editrice) che pubblica La Stampa e Il Secolo XIX con John Elkann presidente e Carlo Perrone vicepresidente, e il Gruppo editoriale L’Espresso, editore de La Repubblica.
Secondo le dichiarazioni dell’amministratore delegato di CIR, holding che controlla il Gruppo Editoriale L’Espresso, Monica Mondardini: “L’Espresso è tra le poche aziende italiane con un bilancio in utile. Lo dico con particolare compiacimento perché penso di rappresentare un po’ la storia di questo gruppo. Oggi è diventata possibile un’idea più volte accarezzata da Carlo Caracciolo (ex presidente del Gruppo Editoriale L’Espresso ndr). L’idea di unire ‘La Stampa’ e ‘La Repubblica’ era un suo progetto e ne discusse a più riprese con il nipote John Philip Elkann”. Elkann, presidente di Exor, una delle principali società d’investimento europee controllate dalla famiglia Agnelli, in una nota ha ribadito “la volontà di contribuire attivamente allo sviluppo”, dichiarando: “Confermo la volontà di Exor di essere il secondo maggiore azionista di Gedi dopo l’azionista di controllo Cir” e aggiungendo di voler mantenere il proprio “impegno personale all’interno del consiglio di amministrazione per sostenere e rafforzare la Società nel lungo termine”.
La fusione era stata autorizzata il 09/03/2017 dall’autorità Antitrust, mentre il suo perfezionamento era stato previsto per il primo trimestre del 2017. Con la fusione, avvenuta l’ultima settimana di aprile, ma preannunciata da marzo 2016, si è avuto un aumento del capitale di circa 80 milioni di euro. L’amministratore delegato dell’Espresso ha poi dichiarato: “L’aumento sarà liberato mediante il conferimento da parte Fca e Ital Press Holding (Ital Press), ciascuna per quanto di propria competenza, di partecipazioni azionarie rappresentative dell’intero capitale sociale di Italiana Editrice Spa (Itedi). L’aumento di capitale verrà sottoscritto e liberato mediante il conferimento dell’intero capitale sociale di ITEDI, con l’emissione di complessive 96.651.191 nuove azioni ordinarie di GELE [Gruppo Editoriale L’Espresso ndr.], ciascuna del valore nominale di 0,15 euro, di cui 74.421.417 da assegnare a FCA e 22.229.774 da assegnare a Ital Press, successivamente all’avvenuta pubblicazione del prospetto di quotazione delle azioni di nuova emissione”.
Il nuovo Gruppo Editoriale GEDI è nato sotto l’ala di John Elkann, il presidente dell’Italiana Editrice e amministratore delegato della Exor che così ha commentato: “Con la decisione assunta oggi, il progetto annunciato un anno fa compie un decisivo passo avanti, aprendo la strada alla creazione del leader italiano nel settore dell’informazione multimediale quotidiana e periodica”.
Carlo Perrone, presidente della Società Edizioni e Pubblicazioni S.p.A (SEP) e vicepresidente di Italiana Editrice, ha dichiarato: “Sono profondamente convinto che in un momento storico particolarmente complesso e delicato, quale quello che stiamo vivendo, e con la proliferazione delle “fake news”, la necessità di un’informazione realmente libera, professionale e indipendente sia più che mai vitale. Il nuovo Gruppo possiede le risorse intellettuali ed economiche per affrontare questa sfida e per continuare a garantire ai propri lettori la totale correttezza e affidabilità delle notizie”. Perrone, che è anche attuale Presidente dell’ENPA (Associazione Europea Editori Giornali) si è detto “particolarmente lieto di aver contribuito alla creazione della GEDI e che Il Secolo XIX, la cui storia è legata alla mia famiglia dal 1897, faccia oggi parte del nuovo gruppo editoriale leader in Italia”. (S.H. per NL)