Il Cda della Mondadori ha avviato un aumento di capitale pari al 6% delle azioni attualmente esistenti e collocherà una pari quantità di azioni proprie sul mercato.
Lo rende noto un comunicato del gruppo, secondo il quale l’operazione è finalizzata al “rafforzamento della struttura finanziaria”. Il consiglio di amministrazione dell’Arnoldo Mondadori Editore ha approvato un’operazione che consiste in un’offerta di un massimo complessivo di 29.953.500 azioni ordinarie da attuarsi attraverso un collocamento privato riservato esclusivamente a ‘investitori qualificati’ in Italia e investitori istituzionali all’estero, spiega la nota della società. “L’operazione approvata è finalizzata al reperimento di nuove risorse sul mercato dei capitali in funzione del rafforzamento della struttura finanziaria a sostegno degli obiettivi di sviluppo del gruppo”, aggiunge la società. Nel dettaglio, l’aumento del capitale sarà del 6,09%, la vendita di azioni proprie invece è pari al 6,07% del capitale sociale. Si tratta quindi di un’operazione non particolarmente ingente o diluitiva: l’incasso secondo gli attuali valori di Borsa dovrebbe essere attorno ai 30 milioni e la Fininvest (attualmente al 53,06%) dovrebbe mantenere di poche frazioni la maggioranza assoluta della casa editrice. Le azioni di nuova emissione e le azioni proprie verranno offerte nell’ambito di un collocamento privato, con le modalità di ‘Accelerated Book Building’. Banca IMI e UniCredit Corporate & Investment Banking saranno i Joint Bookrunners. Il prezzo definitivo di sottoscrizione delle nuove azioni, che sarà pari a quello di cessione delle azioni proprie, sarà determinato ad esito dell’attività di Book Building, che “avrà inizio immediatamente e potrà essere conclusa in qualsiasi momento”. Nel contesto dell’operazione, Mondadori ha assunto impegni di lock-up della durata di 120 giorni in linea con la prassi di mercato in operazioni analoghe. (ANSA)