L’assemblea dei giornalisti del quotidiano La Prealpina, esprime “profonda preoccupazione per il proprio futuro occupazionale, per il destino stesso dello storico quotidiano varesino” e per l’apertura dello stato di crisi aperto dall’azienda dal prossimo primo aprile.
“Chiusura delle storiche redazioni di Busto Arsizio e Legnano dalla settimana prossima, uscita anticipata dei due giornalisti con maggiore anzianità, contratto di solidarietà al 10 per cento per i 28 redattori ex articolo 1”. Sono i tre passaggi fondamentali dello stato di crisi che – si legge nel comunicato votato dai redattori – “avrà una durata di due anni dopo il raggiungimento dell’accordo fra azienda, Fieg, Fnsi, Associazione Lombarda dei Giornalisti e Comitato di redazione”. “Un accordo penalizzante – rileva l’assemblea dei redattori – accettato come il minore dei mali dal corpo redazionale visti i propositi iniziali dell’azienda di ricorrere alla cassa integrazione biennale, al termine della quale sette giornalisti sarebbero risultati in esubero”. L’assemblea dei redattori, “pur avendo dato il beneplacito all’accordo, esprime la sua profonda preoccupazione per il proprio futuro occupazionale e per il destino stesso dello storico quotidiano varesino, pur garantendo, come scritto ai lettori in un comunicato sindacale che sarà pubblicato domani, il massimo impegno per realizzare un giornale all’altezza della tradizione. Non è tanto il sacrificio economico a preoccupare, quanto piuttosto la decisione di ritirarsi dal proprio territorio di competenza in un momento importante per le sue possibilità di rilancio e alla vigilia dell’inaugurazione dell’Expo 2015”. (E.G. per NL)